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Peaky Blinders: Cillian Murphy parla della stagione 3

Deadline recentemente ha intervistato il cast di Peaky Blinders. In particolare all’intervista hanno partecipato Cillian Murphy (Tommy),  Annabelle Wallis (Grace), Helen McCrory (Polly), Paul Anderson (Arthur). Noi in questo articolo abbiamo condensato le risposte del protagonista Cillian Murphy. La serie è stata recentemente rinnovata per altre due stagioni.

Attenzione, il seguito di questa intervista presuppone che abbiate già visto la 3 stagione di Peaky Blinders

Gli Shelby sono andati un po’ in tutte le direzioni in questa stagione e il finale ha creato una situazione di tesa neutralizzazione. Steve (Knight, il creatore n.d.r.) dice che Tommy è stato “nichilista.” Ha davvero tradito la sua famiglia?

peaky blinders 1Murphy: Con Steve, ci siamo messaggiati e mi ha detto “Ho un piano, dobbiamo parlare”. Quindi ovviamente l’ha fatta funzionare in quel modo. Quindi, di conseguenza, Tommy ha un piano. Tutta questa storia, e quella terribile scena finale, portano a pensare che lui tradisca la sua famiglia, ma lui sa quello che deve fare. Io credo tutta la ricchezza e il potere accumulati in questa stagione abbiano tirato fuori il vero io di ogni personaggio e i suoi più reconditi desideri. E penso che molto di  queste personalità e desideri non siano piaciuti a Tommy. Polly nel suo bisogno di diventare una donna ricca e rispettabile, il bisogno degli altri di ricchezza e lusso. Cosa fanno con questa ricchezza? Credo che alla fine lui si chieda se i suoi familiari non si siano rivelati poco degni della Famiglia, almeno per come lui la intende.

A un certo punto nella Stagione 3, La duchessa Tatiana dice a Tommy, “Infrangi le leggi, ma rispetti le regole.” Che interpretazione dai a questa frase?

peaky blinders 2Murphy: per rispondere a questa domanda devo prendere in considerazione il quadro completo. Considerando tutta la stagione, avete potuto vedere come Tommy sia stato mostrato nel suo momento emotivamente e psicologicamente più delicato. La stessa scena finale in cui sembra tradire la sua famiglia è il culmine di questo percorso e lui torna ad essere l’outsider che era all’origine.  Credo che alla fine, abbiamo visto che lui sia stato tentato da un certo tipo di società e establishmnet, ma poi tutto questo gli ha creato repulsione e quindi lo abbiamo rivisto come il Tommy capace di tutto delle prime due stagioni.

Uno dei temi principali della serie è se le persone possono sfuggire alle loro origini. Steve di recente mi ha detto che secondo lui le persone cambiano ma rimangono le stesse, ma che invecchiando si avvicinano al loro vero io. Cosa ne pensi?

peaky blinders 3Murphy: avete visto cosa succede con Tommy e Polly, cosa succede con Arthur. Stanno tutti cercando di cambiare o hanno aspirazioni a farlo. Ma alla fine, è quella sorta di sistema di classe che gli chiude la porta in faccia. Ma, sai, penso personalmente che Tommy si sia evoluto. E penso che sia cambiato e sono molto, molto curioso di vedere cosa succederà dopo, perché non credo che il cambiamento sarà in termini di ricchezza o di potere. Penso che sia arrivato al top e ora la sua strada sia di nuovo verso il basso. Ma sto solo cercando di indovinare.

C’è stato un punto di svolta per Tommy in questa stagione?

Murphy: Quando suo figlio è stato rapito ed ha temuto per la sua vita. Questa è l’unica cosa che è pura perché gli hanno portato via la moglie e il bambino è l’unica cosa che non è stata contaminato dalla la vita criminale che fanno. peaky blinders 4Penso che quello che ha passato nella serie emotivamente, e fisicamente, in questa parte lo ha alterato irrevocabilmente. Io e il regista Tim (Mielants) abbiamo sempre voluto spingere davvero molto su questo punto e per renderlo efficacemente.

Una motivazione per ciò che ha passato, perdere la moglie e quasi il figlio, lo hanno portato a quella scena finale dove rimane da solo, in piedi, in mezzo a quella casa vuota, con tutti ormai andati.

Quanto impegna fisicamente e mentalmente interpretare questo ruolo? Avete girato sei episodi di fila. Dove si trova questa energia?

peaky blinders 5Murphy: devi accettare una temporanea assenza dalla vita reale. Di più: devi cancellare la vita reale e la tua intera esistenza e devi immedesimarti totalmente nello show. Devi capire cosa sta succedendo e come uscirne e come gestire emotivamente il tutto. Onestamente avrei preferito se lo avessimo fatto in due blocchi, ma economicamente ha più senso farlo tutto insieme. Sai, è un po’ un casino. Ti trovi come in una pazza equazione che devi risolvere. Ma basta fare affidamento su un grande team di produzione e un grande regista e una grande troupe e tu devi preoccuparti di poco.

Com’è stato lavorare con il nuovo regista Tim Mielants? Con quei sei episodi girati tutti insieme che hanno fatto sembrare la stagione senza soluzione di continuità.

peaky blinders 6Murphy: il sistema britannico è leggermente diverso da quello statunitense. Abbiamo una visione della regia su tutta la stagione. Non l’abbiamo fatto nel primo, nel secondo abbiamo avuto due blocchi, alla terza abbiamo avuto un regista solo. Penso che questo aiuti enormemente.

L’aspetto e l’atmosfera della prima stagione sono stati impostati completamente da Otto [Bathurst]. Per gli attori, per la troupe, per tutti è stato un bene. Tutto ha funzionato in modo coerente. Ho avuto difficoltà quando, dopo aver girato le prime tre con Otto e dopo un fine settimana di pausa, abbiamo trovato alla direzione Tom Harper per le restanti tre. Entrambe i registi sono brillanti, ma è stato difficile. Quindi, in questa stagione nella quale abbiamo girato tutto insieme , avere un regista unico è stato fondamentale, per non andare in confusione.

Lo faresti il film di Peaky Blinders?

Murphy: Sono in dubbio. Nella mia testa è un po’ “eh, sì, ok, no, non lo so, non sono sicuro”. Mi piace l’idea in teoria, ma deve arrivare al momento giusto. La televisione è democratica, la guardi e basta, mentre il cinema è un po’ più complicato perché devi pagare 10$ (non qui per fortuna, n.d.r.), devi lasciare i bambini a casa. E poi devi comprimere tutta la storia in un solo evento anziché usare l’intero arco narrativo che hai con la tv. Potremmo dire che è un’idea sexy, ma io mi riservo il giudizio finale quando me la presenteranno realmente.

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About Andrea Sartor

Cresciuto a pane (ok, anche qualche merendina tipo girella o tegolino... you know what I mean... ) e telefilm stupidi degli anni 80 e 90, il mondo gli cambia con Milch, Weiner, Gilligan, Moffat, Sorkin, Simon e Winter. Ha pianto davanti agli uffici dell'HBO. Sogno nel cassetto: pilotare un Viper biposto con Kara Starbuck Thrace e uscire con Number Six (una a caso, naturalmente). Nutre un profondo rispetto per i ragazzi e le ragazze che lavorano duramente per preparare gli impagabili sottotitoli. Grazie ragazzi, siete splendidi

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