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Swiss Army Man: i registi raccontano l’esperienza del film più discusso del Sundance Festival

Swiss Army Man, che è stato presentato al Sundance Film Festival di quest’anno, è diventato uno dei titoli più discussi e noti di questa edizione. Per citare un titolo tra quelli degli articoli di commento: “Il film del cadavere scorreggiante di Daniel Radcliffe induce ad uscire dalla sala”.

Una trama un po’ insolita…

La star del cinema Paul Dano (nel cast di film come Il petroliere, Little Miss Sunshine e Youth) interpreta Hank un uomo naufragato su un’isola deserta che torna alla civiltà con l’aiuto di un cadavere pieno di risorse utili (Daniel Radcliffe) con le sue emissioni digestive post-mortem.

I Daniels

L’idiosincratica pellicola è stata creata da un duo di scrittori-registi battezzato “the Daniels”, dai nomi di Daniel Kwan e Daniel Scheinert. I due hanno iniziato a collaborare nel 2009, dopo essersi conosciuti all’Emerson College. Famosi per i loro corti e per i loro video musicali – che raggiungono i 500 milioni di visualizzazioni su Youtube – hanno realizzato Swiss Army Man come loro debutto da registi, uscito il 24 Giugno nelle sale americane.

Come Scheinert stesso rivela, “Swiss Army Man era un’idea che non poteva funzionare come un corto o come video per nessuna band musicale”. “L’idea di fondo ci è venuta una sera: un uomo deve convincere un cadavere che la vita vale la pena di essere vissuta. Inizialmente avevamo ipotizzato di iniziare il film con un ragazzo che cavalca un cadavere scorreggiante nel bel mezzo dell’oceano, ma in seguito ci siamo rivolti anche verso un’esplorazione dell’esperienza umana.swiss1

Essi definiscono l’esperienza del film come “una sorta di terapia” a scapito dei potenziali discorsi freudiani del caso e non vedono l’ora di vedere quale sarà la reazione del pubblico al film, anche se sarà incomparabile a quella degli ignari spettatori del Sundance. “Mi ricordo quando sono passati i titoli di coda dopo la prima proiezione. C’era una tale atmosfera di persone sorprese che ridevano che non ci eravamo nemmeno accorti che le persone stavano uscendo.”, dice Kwan.

Una reazione del tutto inaspettata

Ma la migliore reazione viene ricordata da Scheinert, riferendosi ad una donna che si è fatta avanti dopo la proiezione: “Si è avvicinata e ci ha detto: ‘So che non dovrei essere qui ma ho un amico che riesce a scorreggiare di fronte a me e ne ho un altro che non ci riesce e so che starebbe molto meglio se ci riuscisse’. Siamo tutti usciti un po’ perplessi, del genere ‘è successo davvero?'”

Swiss Army Man, che è stato presentato al Sundance Film Festival di quest’anno,

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