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la notte dei ragni d'oleandro

La notte dei ragni d’oleandro di Mario Bramè inaugura la collana Wildworld

La casa editrice Transeuropa che nel 1994 rilanciò il genere del romanzo di formazione con Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi, cambia tutto e si inventa un nuovo genere letterario, che prende spunto da fatti di cronaca ma li racconta con il gusto per il paradosso di una serie tv d’autore.

Titolo: La notte dei ragni d’oleandro
Autore: Mario Bramè
Pagine: 208
Costo: 16,90 euro
Pubblicazione: 15 Marzo 2018
Nel 2017 Giulio Milani, editore e talent scout, si è messo su un camper con la sua famiglia (si veda la pagina Fb del Transeuropa Discovery Tour) ed è andato a caccia di temi e autori in tutta Italia. Da qui è nata l’idea di realizzare un’intera collana di narratori concepita come farebbe un regista-produttore: affidando i singoli episodi della sua serie tv a una squadra di altri registi, magari esordienti, ma capaci di parlare un’unica lingua, quella della realtà umana.

La struttura di ciascun libro è studiata a partire da determinati aspetti di quel modello a episodi, col colpo di scena alla fine di ogni capitolo e la soluzione all’inizio del successivo; “Wildworld” è tuttavia una collana letteraria il cui slogan potrebbe essere: se la realtà supera la fantasia, la forza inventiva, per raccontare quanto ci turba, deve superare la realtà.

La notte dei ragni d’oleandro

la notte dei ragni d'oleandroLa notte dei ragni d’oleandro di Mario Bramè (in libreria il 15 marzo, ma già disponibile in prevendita su Eppela) è il romanzo-pilota e si ispira ai tragici fatti del Bataclan di Parigi. Tuttavia il lettore scoprirà che quanto vi si racconta non è andato nel modo già conosciuto attraverso i giornali e la cronaca. Ne è sorto un Bataclan immaginario, per certi versi, per altri così lontano dallo stereotipo che ognuno di noi ha in mente di quella vicenda per via della narrazione mediatica e di un modello poetico di maniera che ricalca l’ideologia prevalente – si leggano per confronto le pagine che Alessandro Piperno dedica agli stessi eventi nel capitolo conclusivo di Dove la storia finisce –, che potrebbe perfino risultare più autentico. Di autentico, sicuramente, nella vicenda c’è la passione per la musica, e nello stesso tempo la questione spinosa dell’empatia e del suo rovescio, la Schadenfreude o «gioia per le sciagure altrui», oltre al miscuglio di disperate ragioni che stanno alla base di ogni genere di fanatismo.

Il secondo titolo della serie, Sotto il suo occhio di Giulia Seri, uscirà a maggio: si ispira a quanto successo a molte vittime del revenge porn, ma con un io narrante che si dichiara estraneo ai fatti… In conclusione, è nato un genere letterario che intende conquistare quella generazione di lettori, già spettatori delle serie tv, che aspetta qualcosa di nuovo anche in campo editoriale: è nato il fatto di cronaca con dentro una distopia.

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About Andrea Sartor

Cresciuto a pane (ok, anche qualche merendina tipo girella o tegolino... you know what I mean... ) e telefilm stupidi degli anni 80 e 90, il mondo gli cambia con Milch, Weiner, Gilligan, Moffat, Sorkin, Simon e Winter. Ha pianto davanti agli uffici dell'HBO. Sogno nel cassetto: pilotare un Viper biposto con Kara Starbuck Thrace e uscire con Number Six (una a caso, naturalmente). Nutre un profondo rispetto per i ragazzi e le ragazze che lavorano duramente per preparare gli impagabili sottotitoli. Grazie ragazzi, siete splendidi

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