Titolo: L’arminuta
Editore: Einaudi
Pagine: 172
Costo: 17,50 Euro
Uscita: Febbraio 2017
«Ero l’Arminuta, la ritornata. Parlavo un’altra lingua e non sapevo piú a chi appartenere. La parola mamma si era annidata nella mia gola come un rospo. Oggi davvero ignoro che luogo sia una madre. Mi manca come può mancare la salute, un riparo, una certezza»
L’arminuta
Ci sono romanzi che toccano corde cosí profonde, originarie, che sembrano chiamarci per nome. È quello che accade con L’Arminuta fin dalla prima pagina, quando la protagonista, con una valigia in mano e una sacca di scarpe nell’altra, suona a una porta sconosciuta. Ad aprirle, sua sorella Adriana, gli occhi stropicciati, le trecce sfatte: non si sono mai viste prima.
Inizia cosí questa storia dirompente e ammaliatrice: con una ragazzina che da un giorno all’altro perde tutto – una casa confortevole, le amiche piú care, l’affetto incondizionato dei genitori. O meglio, di quelli che credeva i suoi genitori. Per «l’Arminuta» (la ritornata), come la chiamano i compagni, comincia una nuova e diversissima vita. La casa è piccola, buia, ci sono fratelli dappertutto e poco cibo sul tavolo.
Per raccontare gli strappi della vita occorrono parole scabre, schiette. Di quelle parole Donatella Di Pietrantonio conosce il raro incanto. La sua scrittura ha un timbro unico, una grana spigolosa ma piena di luce, capace di governare con delicatezza una storia incandescente.
Donatella Di Pietrantonio
Donatella Di Pietrantonio è nata e ha trascorso l’infanzia ad Arsita, un paesino della provincia di Teramo, e vive a Penne. Scrive dall’età di nove anni racconti, fiabe, poesie e un romanzo, questo. Nella vita fa la dentista per bambini.
Il suo primo romanzo è Mia madre è un fiume (Elliot, 2011). Con Bella mia (Elliot, 2014) ha partecipato al Premio Strega. Nel 2017 pubblica con Einaudi L’Arminuta.
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