Buone notizie per (i pochi) fan di Halt and Catch Fire: la AMC ha deciso di rinnovare lo show per una quarta e conclusiva stagione.
Certo, c’è anche la parola conclusiva, ma per un programma del genere, pur acclamato dalla critica, arrivare coi suoi rating molto bassi fino alla quarta stagione è un percorso invidiabile. Figlio un po’ delle logiche di alcuni cable che, pur in assenza di ascolti, se lo show da “lustro” al canale, si può prolungarne la vita e dargli un arco narrativo completo.
Halt and Catch Fire
Lo show si concentra sulla cultura geek, esplosa con il boom dei personal computer, negli anni 80 e racconta la storia dello sviluppo del settore e dei contrasti personali e imprenditoriali di un gruppo di persone, i cui principali protagonisti sono Cameron Howe, Gordon e Donna Clark e Joe MacMillan. La serie segue lo sviluppo dei personal computer, ma anche il settore game e le community.
La quarta stagione dovrebbe essere anch’essa composta da 10 episodi e i creatori e showrunner Christopher Cantwell e Christopher C. Rogers torneranno a scrivere il finale della serie.
Halt and Catch Fire è stato elogiato dalla critica nelle prime due stagioni per, poi, essere definito monumentale nella terza, che ha avuto acclamazioni unanimi. Però, nonostante tanto plauso, la serie non è mai riuscita a costruirsi un solido pubblico, finendo pesantemente e sempre sotto la media del canale (anche escludendo The Walking Dead che come ascolti è di un altro pianeta).
Le dichiarazioni
Ma AMC, per bocca del suo presidente, Charlie Collier, ha continuato a credere nel progetto narrativo: “Siamo molto orgogliosi di Halt and Catch Fire – un vero e proprio progetto di passione. Il ringraziamento va ai critici e agli appassionati che hanno abbracciato questo programma unico.”
I creatori Cantwell e Rogers hanno confermato il loro entusiasmo: “In questa quarta e ultima stagione, siamo entusiasti di poter concludere lo show alle nostre condizioni, in modo di dare alla nostra storia, ai personaggi e ai nostri fan la conclusione che meritano.”
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