Il Festival di Cannes si avvicina, e sale spasmodicamente l’attesa per la lista dei circa venti film che entreranno a far parte della Selezione Ufficiale. Con la sua ampia gamma di registi, da quelli più noti alle stelle emergenti, quello con la Croisette è uno degli appuntamenti cinematografici più attesi dell’anno. Il direttore artistico del Festival di Cannes Thierry Fremaux e la sua squadra, come consuetudine, attenderanno l’ultimo minuto prima di diramare la lista ufficiale. Ecco, allora, in rigoroso ordine alfabetico, una lista di pellicole che vorremmo riscuotessero il meritato successo nella prestigiosa rassegna francese.
Festival di Cannes: alcuni papabili film per la Selezione Ufficiale
- Radegund – Terrence Malick ha scherzato un po’ sul suo ultimo film, affermando di essere tornato al cinema narrativo dopo i controversi Knight of cups (2015) e Song to Song (2017). Tra i signori della Croisette, dove ha conquistato il premio alla miglior regia con I giorni del cielo (1979) la Palma d’Oro con The tree of life (2011), Malick propone un’opera storico-biografica incentrata sulla vita di Franz Jägerstätter, obiettore cattolico che venne ucciso dai nazisti dopo essersi rifiutato di combattere al loro fianco.
- Saint Vierge – Paul Verhoeven è sempre sinonimo di controversia. E, come già accaduto con Elle (2016), dirige un’opera destinata a suscitare enorme scalpore. Nell’Italia del XV secolo una monaca novizia (Virginie Efira), tra un miracolo e l’altro, intraprende una relazione con una donna. Insomma, una perfetta sintesi tra l’intellettualismo tipico del regista e le più recondite, carnali pulsioni umane.
- Suspiria – Dopo l’enorme successo di Chiamami col tuo nome, Luca Guadagnino realizza il proprio sogno giovanile di girare una sorta di remake dell’omonima opera di Dario Argento. Nessuna novità rispetto alla trama, ma, come ha affermato il regista, egli non ha rinunciato a dare il proprio personale tocco ad un’opera agognata dalla tenera età e nei confronti della quale nutre un timore quasi reverenziale. Il film, prodotto con il contributo di Amazon, vedrà protagonisti Tilda Swinton e Dakota Johnson.
- Under the silver lake – L’acclamato It follows, che ha riscosso parecchio successo alla settimana della critica di Cannes nel 2014, ha consacrato David Robert Mitchell, sulla poetica del quale è difficile esprimersi data la sua complessità. Stavolta Mitchell propone un enigma quasi inclassificabile, a metà tra Mulholland drive e Chinatown: un detective di Los Angeles è ossessionato dall’omicidio di un milionario e da un misterioso rapimento. Un film ambizioso, una narrazione dai toni intellettuali in grado di ammaliare la Croisette.
- The quietud – Pablo Trapero, argentino, è tra i registi più apprezzati dell’America Latina. Autore di drammi intensi, declinati con uno stile molto intenso e brillante, e che vertono sui temi più sentiti del suo paese natale (religione, povertà, crimine organizzato, violenza), Trapero vira su un thriller decisamente particolare, con protagoniste due sorelle costrette a fare i conti con il passato familiare che si ripresenta dopo la malattia del loro padre.
- Sunset – Laszlo Nemes incantò Cannes e il mondo con Il figlio di Saul (2015). Adesso il regista ungherese torna con un’opera più imponente, ambientata nella Budapest del 1913, in piena crisi dell’impero austro-ungarico. Cresciuta in un orfanotrofio, la protagonista intende gestire il negozio dei suoi ormai defunti genitori, ma dovrà fare i conti anche con i segreti della sua famiglia. Nemes riconferma qui la propria poetica e lo stile, fatti di grandi eventi storici affrontati attraverso la lente intima dei personaggi.
- Vision – Presenza fissa a Cannes, tanto in concorso quanto all’interno delle giurie, Naomi Kawase è tra le registe nipponiche più prolifiche ed apprezzate della sua generazione. Nonostante sia la più giovane vincitrice della Caméra d’or, è stata spesso snobbata dalla critica internazionale, ma è innegabile che le sue opere destino un indubbio fascino. In un’altra opera allegorica, Kawase dirige Juliette Binoche, una giornalista alla ricerca di una misteriosa erba che cresce ogni 997 anni.
- Where life is born – Carlos Reygadas ha sempre riscosso successo sulla Croisette, dove è entrato nella Selezione ufficiale con le sue ultime tre opere. L’autore messicano ripropone un tema a lui caro: un dramma di coppia dai toni vagamente trascendentali. Interpretata dallo stesso regista e da sua moglie, la pellicola si snoda lungo i momenti più delicati di una coppia in una relazione aperta, nella quale il marito dovrà affrontare la triste realtà di una compagna che si innamora di un altro uomo.
- The wild pear – Dopo la Palma d’Oro conquistata nel 2014 con Winter Sleep, il turco Nuri Bilge Ceylan sfodera un’altra opera ambiziosa, la storia di uno scrittore fallito che fa ritorno al villaggio natale e sarà costretto a fare i conti con i debiti del padre defunto. Un altro sguardo complesso sulla Turchia contemporanea, quindi, per un’opera contrassegnata dal consueto stile introspettivo e riflessivo.
A breve scopriremo chi sarà veramente stato selezionato al Festival di Cannes. Appuntamento il 12 Aprile per scoprire la lista completa dei film in concorso!
Per ogni notizia e aggiornamento sul mondo dello spettacolo, cinema, tv e libri, vi consigliamo di seguire la nostra pagina Facebook
Fonte: Indiewire