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Climax

Climax – impressioni e commenti sul film di Gaspar Noé dalla Quinzaine di Cannes

Climax è il nuovo film di Gaspar Noé, presentato alla Quinzaine di Cannes.

Climax: la sinossi

Climax

A metà degli anni Novanta un corpo di ballo si ritrova in un edificio isolato per preparare le coreografie in tranquillità.

Dopo l’ultima prova festeggiano con un piccolo rinfresco e con della musica. Nella sangria è però stata inserita una non meglio specificata droga psicotropa ed esplode il caos. Climax è un crescendo di stati alterati e perdita del contatto con la realtà dei protagonisti.

Climax: le nostre impressioni

climaxClimax è uno di quei film talmente pazzi che finisce per essere o amato o odiato. L’intera storia è narrata quasi esclusivamente con piani sequenza e finti piani sequenza. Per la visione del film è necessario essere preparati e soprattutto motivati: la prima parte è un po’ prolissa e la pellicola ci mette un po’ a carburare ma, non appena la storia entra nel vivo, non si può far altro che restare incollati allo schermo. Se c’è una caratteristica del cinema di Gaspar Noé che emerge anche in quest’opera è quella di creare scene fortemente disturbanti con pochi elementi, dilatando in maniera quasi insopportabile i tempi per amplificarne l’effetto (ricorderete la famosa scena di stupro con Monica Bellucci protagonista in Irreversible). Le scene del moderno inferno dantesco a ritmo di musica anni Novanta si propagano all’infinito mantenendo la tensione alta in un crescendo di angoscia, ansia e disorientamento amplificato dal consueto utilizzo della camera rotante.

Se esuliamo dalla trama vediamo come Climax sia un film che parla della società, delle relazione sociali e di cosa accade quando si toglie il filtro dei freni inibitori. Il film non dà giudizi di sorta, si limita a mostrare un mondo in cui le emozioni, sia positive che negative, sono estremizzate. Un mondo dove ognuno agisce secondo le proprie pulsioni primordiali. Un mondo in cui non si smette mai di danzare, perché la danza è la prima e più importante forma di espressione, personale e di gruppo.

Per trovare i riferimenti cinematografici che sono d’ispirazione a Climax basta osservare attentamente la prima scena dopo i titoli di testa (o di coda, nel più classico stile del regista nato a Buenos Aires). Nella scena i protagonisti si presentano in un video che viene mostrato in un televisore vintage inserito in una libreria. Qui troviamo delle VHS tra cui Suspiria, Un chien andalou e tanti altri.

Climax

Il protagonismo corale e le poche battute pronunciate fanno in modo che i protagonisti, tutti ballerini professionisti, possano comunicare attraverso la danza e fanno veramente un ottimo lavoro con una Sofia Boutella (ricordata per essersi esibita nel Confession Tour di Madonna e per la parte di Gazelle in Kingsman) veramente in grande forma, protagonista di un lungo pianosequenza in cui mette in mostra tutte le sue doti espressive. In un film sulla danza non si può far altro che menzionare le musiche che sono in questo caso molto aderenti al periodo storico. Ricordiamo canzoni come Rollin’ & Scratchin’ dei Daft Punk o Pump Up The Volume dei MARRS che proiettano nel 1996 dopo poche note.

Climax

Valutazione globale - 7

7

Fuori dal comune

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Climax: le dichiarazioni dalla Quinzaine di Cannes

climaxPresente in sala al Teatro Croisette dopo la proiezione del film, Gaspar Noé ha spiegato come, contrariamente alla sua abitudine, le riprese di Climax siano durate solo quindici giorni e come la presenza della neve sia del tutto casuale, anche se perfettamente appropriata, in quanto è stato girato a febbraio.

Entrando nel piano più prettamente tecnico ha sottolineato come non siano stati necessari molti ciak per girare anche i lunghi pianisequenza, tutti sapevano cosa fare perché avevano fatto diverse prove e le cose venivano naturali anche perché agli attori era richiesta una buona dose d’improvvisazione.

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About Mirko Ballone

Classe 1986, mi interesso a tutto quanto ruoti intorno alla comunicazione ed al raccontar storie. Mi appassiono giovanissimo alla fotografia e da lì alla settima arte il passo è breve. Rimango folgorato da Hitchcock, Kubrick, la Nuovelle Vague e dai grandi del cinema italiano; da allora non riesco più a fare a meno di sognare davanti ad un grande schermo. I viaggi, il cinema, le serie tv, i buoni libri e la buona tavola occupano la maggior parte della mia giornata, nei ritagli di tempo cerco di vivere.

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