Autore: Pietro Bagnoli
Titolo: Reato di cura
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 238
Costo: 16,00 euro
Uscita: 18 Ottobre
Reato di cura è un saggio che un chirurgo denuncia il vero nemico dei pazienti: la medicina difensiva. Con abuso di farmaci, esami inutili, cure negate.
Reato di cura, la presentazione
Nel luglio 2009, Pietro Bagnoli è raggiunto da un avviso di garanzia per la morte di una ragazza operata per un tumore allo stomaco. Sui giornali l’intera équipe è additata come responsabile dell’ennesimo episodio di malasanità. Dopo quattro anni arriverà l’assoluzione «perché il fatto non sussiste». Delle oltre trentamila cause intentate ogni anno in Italia, solo una piccola percentuale accerta una colpa effettiva del medico.
Ma il fenomeno ha pesanti conseguenze: i camici bianchi si tutelano dal rischio di denunce prescrivendo esami, farmaci e ricoveri inutili, che mandano in tilt i conti della sanità e allungano le liste d’attesa, ritardando le cure per chi ne ha davvero bisogno. Medici e istituti sanitari pagano alle assicurazioni premi sempre più alti, e intanto studi legali spregiudicati inseguono i pazienti con promesse di risarcimenti milionari. In questo racconto, che trascina il lettore nella quotidianità ospedaliera, l’autore ripercorre la sua vicenda processuale per mostrare i pericoli della medicina difensiva, un sistema distorto che danneggia tutti. E per ribadire che la soluzione ai problemi della sanità non si trova nelle aule dei tribunali, ma in un patto di responsabilità e fiducia fra medico e paziente.
Pietro Bagnoli
Pietro Bagnoli, chirurgo oncologo dell’apparato digerente, lavora presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) come direttore della Sezione Tumori Maligni del Peritoneo. Nel 2009 è stato denunciato per omicidio colposo e assolto in due gradi di giudizio.
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Fonte: Ufficio Stampa Sperling & Kupfer