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Pechino Express

Pechino Express: recensione della prima puntata della nuova stagione

Riparte Pechino Express. L’adventure game prodotto da Magnolia apre per il quinto anno consecutivo la nuova stagione televisiva di Raidue. Quest’anno le 8 coppie di vip (tranne una chiamata per l’appunto gli Estranei) dovranno affrontare un percorso lungo oltre 4 mila chilometri che li porterà da Bogotà, la capitale della Colombia, fino a Città del Messico, il traguardo finale. “Le civiltà perdute” è il sottotitolo di questa edizione.

Un inizio tutto lustrini e paillettes

Pechino ExpressL’anteprima è forse la parte più divertente e meglio riuscita di questa prima puntata di Pechino. Inizio con sfilata sul red carpet per il sempre ottimo padrone di casa Costantino Della Gherardesca e per le 8 coppie di concorrenti, che arrivano in pompa magna e con abiti griffati nello studio 24 di Caracol Tv di Bogotà. Le coppie vengono presentate una ad una davanti al pubblico colombiano e a due strambi opinionisti, una delle quali esclama ad un certo punto “Me gusta la piovra” (e i reduci dall’ultima Mostra di Venezia sobbalzano improvvisamente sulla sedia).

Tina Cipollari subito protagonista

Messi da parte i lustrini e le paillettes, l’avventura entra nel vivo con la prima prova da superare. Alcune coppie si mettono subito in mostra e le personalità più forti vengono prepotentemente a galla, a cominciare da Tina Cipollari della coppia degli Spostati. L’opinionista di Uomini e Donne non delude le aspettative in lei riposte alla vigilia della trasmissione. Sempre in cerca di cibo (quando passa davanti ad una pasticceria o ad un paninaro sembra che abbia una visione) e desiderosa di ballare appena sente una musica in lontananza, la vamp Cipollari è già un pezzo da 90 della quinta edizione di Pechino.

Lory Del Santo: la donna che non ha mai…

Stessa cosa si può affermare per Lory “The Lady” Del Santo. Nonostante il rischio eliminazione a cui è andata incontro a fine puntata (la prossima saranno “coppia dormiente”), l’ex soubrette di Drive-In si è messa subito in mostra per tenere a bacchetta il di lei più giovane fidanzato e per ripetere più volte la frase che inizia con “Io non ho mai…”: preso un bus in vita sua o in mano una gallina o preso iniziativa quando non serviva. L’effetto è quello di una Corinne Clery 2.0. Anche lei, qualche edizione fa, bistrattava ripetutamente il proprio giovane partner fino a farlo diventare un autentico zerbino.

La rivelazione è un’estranea

Pechino ExpressMa la vera rivelazione del kick-off di Pechino Express è la lunatica e svampita Silvia Farina della coppia degli estranei. Subito ci viene a mente una domanda: ci fa o ci è? Le scene dove lei canta una canzone di chiesa o dove parla alle mucche (“ci sono le muuuu muuuu muuuucche”) sono semplicemente esilaranti. Una scelta azzeccata da parte degli autori in fase di casting.

Meccanismo rodato e grande successo di pubblico

Giunti al quinto anno il meccanismo di Pechino Express appare ormai rodato. La liturgia è sempre la solita, tra prove da superare, autostop, ricerca di un rifugio dove passare la notte e lunghi viaggi su ogni genere di mezzo. Come sempre è il montaggio finale a rendere Pechino un programma fresco e fruibile ad un pubblico giovane che è il target pubblicitario di Raidue. Ma dopo cinque anni si comincia ad avvertire un po’ di fatica ad arrivare al termine, vuoi anche per la durata monstre di oltre due ore e mezzo.

La prima puntata è servita a farci familiarizzare con i nuovi concorrenti e il pubblico ha risposto con grande entusiasmo facendo segnare il record per la trasmissione con il 13% di share (più 3 punti rispetto all’esordio del 2015) e quasi 3 milioni di telespettatori. Bisogna vedere come si comporterà la prossima settimana quando la concorrenza si farà sentire con l’esordio in Italia del Grande Fratello Vip. Ma lo zoccolo duro degli aficionados siamo certi che non verrà meno, social network compresi.

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About Daniele Marseglia

Ricordo come se fosse oggi la prima volta che misi piede in una sala cinematografica. Era il 1993, film: Jurrasic Park. Da quel momento non ne sono più uscito. Il cinema è la mia droga.

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