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Captive: il documentario Netflix sulle situazioni con ostaggi

Il genere documentaristico, in cui si inserisce Captive, sta riscuotendo sempre più successo e grazie a diverse piattaforme innovative, come Netflix ma anche la stessa Sky, sta aumentando il livello qualitativo e portando un certo tipo di informazione sempre più verso platee più ampie.

In questo genere, c’è un sottoinsieme che è quello del true crime, che sta avendo più successo degli altri; basti pensare, per limitarsi a Netflix, a produzioni come Making a Murderer, o, specialmente in Italia per ragioni morbose, Amanda Knox. Il true crime, comunque, è un genere che ha sempre avuto notevoli fortune, sia a livello letterario che cinematografico, quindi il documentario è l’anello che mancava.

Captive, true crime di Netflix

captiveNetflix presenta quindi questo documentario, Captive, realizzato dal vincitore di due premi Oscar, Simon Chinn (Man on Wire) e dal produttore esecutivo Doug Liman (The Bourne Identity). La serie esamina le situazioni che coinvolgono ostaggi, con un particolare occhio di riguardo a quelle più impegnative dei nostri tempi, da quelli di più alto profilo a quelli tenuti nascosti al pubblico di tutto il mondo. Captive esplora i punti di vista di tutti gli attori coinvolti in queste situazioni: le vittime, i loro familiari, i negoziatori esperti fino ai rapitori stessi.

Anche se Liman è meglio conosciuto per la regia di The Bourne Identity, ha ha anche diretto una serie di film acclamati o di successo nel corso degli ultimi 20 anni: Swingers, Go, Mr. and Mrs. Smith e, più recentemente, Edge of Tomorrow. Liman è stato anche produttore esecutivo di diversi prodotti televisivi come Suits, Covert Affairs e la commedia di MTV I Just Wanna My Pants Back.

Captive ha fatto il suo debutto mondiale al DOC NYC l’11 novembre La serie sarà poi lanciare a livello globale su Netflix il 9 dicembre.

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Fonte: Indiewire

About Andrea Sartor

Cresciuto a pane (ok, anche qualche merendina tipo girella o tegolino... you know what I mean... ) e telefilm stupidi degli anni 80 e 90, il mondo gli cambia con Milch, Weiner, Gilligan, Moffat, Sorkin, Simon e Winter. Ha pianto davanti agli uffici dell'HBO. Sogno nel cassetto: pilotare un Viper biposto con Kara Starbuck Thrace e uscire con Number Six (una a caso, naturalmente). Nutre un profondo rispetto per i ragazzi e le ragazze che lavorano duramente per preparare gli impagabili sottotitoli. Grazie ragazzi, siete splendidi

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