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The Handmaid's Tale

The Handmaid’s Tale: il team creativo parla del processo di rielaborazione del romanzo

Il creatore/produttore esecutivo della serie targata Hulu The Handmaid’s Tale Bruce Miller, basato sull’omonimo romanzo distopico di Margaret Atwood, ha dichiarato a Deadline che “[il romanzo] descrive un mondo così lontano, così vasto… ci sono frasi che possono aprire altri grandissimi mondi da esplorare, da cui si possono ricavare episodi interi”. Ed è proprio quello che è stato fatto nell’episodio 1×04, intitolato ‘Nolite te bastardes carborundorum’, la frase che Offred trova incisa all’interno dell’armadio della sua stanza/prigione. Queste pochissime parole diventano il suo motto, per poter resistere in un mondo in cui lei non è nient’altro che un oggetto necessario alla ripopolazione del mondo.

The Handmaid’s Tale: un mondo distopico e brutale

The Handmaid's TaleMiller, insieme alla star dello show Elizabeth Moss e Warren Littlefield, hanno partecipato all’evento organizzato da Deadline dedicato ai candidati agli Emmy Awards, che si è tenuto il mese scorso. In questa occasione è stato nuovamente presentato lo show, che narra di una società totalitaria in cui, nel disperato tentativo di affrontare disastri naturali e un’inesorabile crollo della natalità, il regime fondamentalista di Gilead tratta le donne come una proprietà dello stato.

Il rinnovo per una Seconda Stagione

The Handmaid’s Tale ha fatto il suo debutto il mese scorso, suscitando grande scalpore, che ha garantito il rinnovo per una seconda stagione. Elizabeth Moss interpreta il ruolo di Offred/June, una donna divisa dalla sua famiglia e costretta a calarsi nei panni di un’Ancella, affidata ad un comandante, con cui è costretta ad avere rapporti sessuali nel tentativo di ripopolare un mondo devastato.

Elizabeth Moss: un’attrice che ama i ruoli forti

“Questo è proprio quello che mi piace fare”, ha dichiarato la Moss a Michael Ausiello, della TVLine, quando le è stato chiesto come si è rapportata a delle tematiche così forti. “É proprio ciò che preferisco, quello che amo più fare. Mi annoio ad interpretare dei ruoli in cui sono troppo felice”, ha aggiunto.

Alla domanda di Ausiello su quanto le sia stato d’aiuto l’ambiente in cui ha lavorato, la Moss non ha nascosto il suo entusiasmo: “Ovviamente come attrice ricerco come prima cosa del buon materiale su cui lavorare, in secondo luogo poi arriva tutto il resto. Collaborare con costumisti, sceneggiatori, scenografi… tutti mettono insieme il proprio materiale, creando un contesto armonico. É così bello poter lavorare senza doversi preoccupare di nulla, perché sai che hai delle certezze intorno a te, è così è stato sul set di The Handmaid’s Tale”.

Bruce Miller sulle potenzialità di The Handmaid’s Tale

The Handmaid's TaleDurante uno dei suoi interventi, Miller ha accennato alle potenzialità del romanzo The Handmaid’s Tale: come i lettori ben sanno, alla fine della narrazione troviamo una sezione intitolata ‘Historical Notes’, in cui si descrivono alcuni dettagli, anni ed anni dopo il racconto di Offred. Secondo Miller questa sezione dà la possibilità di poter sviluppare altri nodi narrativi, che si potranno ritrovare in una seconda stagione. “Il romanzo, e lo posso dire da lettore, non so quante volte l’ho letto nel corso degli anni, ha una focalizzazione massima sul personaggio di Offred. Perciò è stato interessante poter esplorare anche i dettagli degli altri personaggi, e ciò è stato possibile proprio grazie alla scelta di impostare l’adattamento della storia originale come serie TV”, ha inoltre aggiunto Miller.

Relativamente al voice-over di Offred/June, che caratterizza l’intera narrazione degli episodi, Miller ha dichiarato che il punto di vista di June sembra filtrare con ironia ciò che Offred vive, non avendo la possibilità di esprimere ciò che sente in un mondo così restrittivo. Secondo Miller, The Handmaid’s Tale è andato vicino a “tanto così da essere una sorta di ‘strange comedy’, in cui si fa dell’ironia su eventi orribili”. A riguardo Warren Littlefield ha aggiunto “Sembra quasi che Elizabeth interpreti due ruoli contemporaneamente, ed è proprio questo che rende lo show ancora più interessante. June, così come molte altre donne, ha dovuto lasciare dietro di sé una vita ben diversa per calarsi nei panni dell’Ancella, incominciando un nuovo viaggio. Gli spettatori quindi ‘viaggiano’ con lei in questo mondo così assurdo, ed è questo che crea un legame, soprattutto considerando la situazione attuale”.

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Fonte: Deadline

About Ilaria Coppini

25, ormai laureata in Letterature e Filologie Euroamericane, titolo conseguito solo per guardare film e serie TV in lingua originale (sulle battute ci sto ancora lavorando). Almeno un'ora al giorno per vedere un episodio la trovo sempre, e Netflix è ormai il mio migliore amico. Datemi del cibo e una connessione veloce e scatenerete la binge-watcher che è in me.

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