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Gabriel Garcia Marquez

Lanciato il secondo appello per il regime di supporto Gabriel García Marquez

Il secondo appello per le proposte del regime di supporto Gabriel García Marquez è stato annunciato durante la sesta edizione del Panama Film Festival e va dal 3 aprile al 2 giugno 2017. In particolare, si tratta di un’iniziativa che coinvolge la IMCINE (l’Istituto Messicano Cinematografico), la fondazione W.K. Kellogg e il Panama Film Festival.

In cosa consiste il regime di supporto Gabriel Garcia Marquez?

Il progetto è rivolto ai produttori cinematografici discendenti da popolazioni indigene o africane del Messico e dell’America Centrale e alle pellicole che trattano temi quali la discriminazione razziale, l’infanzia, la realtà delle comunità etniche e la partecipazione cittadina.

L’appello comprende un contributo di 300.000 dollari e dei servizi tutorial coprenti ogni fase del progetto, dalla preparazione della sceneggiatura alla distribuzione.gabriel garcìa marquez

La prima edizione del regime di supporto Gabriel García Marquez è stata lanciata dalla IMCINE nel 2014 in partnership con la fondazione Ford. Il primo appello di quest’ultimo regime risale al 2016 e ha ottenuto 72 presentazioni, con 22 programmi di sostegno annunciati a marzo 2017 e un contributo di 12,500 dollari per ogni progetto.

Nell’appello del 2016, l’80% dei progetti proposti arrivavano dal Messico. Yissel Ibarra, della IMCINE, ha dichiarato in un’intervista a Variety che il Panama Film Festival è stato scelto come partner principale del regime di sostegno, in quanto porta d’accesso all’America centrale: grazie al suo aiuto, la proporzione tra Messico e America centrale potrebbe essere più bilanciata in futuro, favorendo così nuove voci.

I principali sostenitori

Tra le sue partnership più importanti, il regime di supporto Gabriel García Marquez conta anche la “Mexico’s Documental Ambulante A.C.”, fondata nel 2005 da Gael García Bernal, Diego Luna, Pablo Cruz e Elena Fortes: la sua attività ha giocato un ruolo fondamentale nell’appello del 2016, dando il suo contributo a 12 dei 22 progetti selezionati.

“In un periodo che vede il presidente degli Stati Uniti minacciare la costruzione di muri, noi vogliamo far crollare ogni tipo di barriera in un modo più educativo e umano. O perlomeno, cerchiamo di provocare qualche crepa in questi muri.”

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Fonte: Variety

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