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Vikings: recensione in anteprima del primo episodio della quinta stagione

Ritorna Vikings, con la sua quinta stagione su History, e in Italia a meno di 24 ore di distanza su TimVision e torna con un episodio che serve da introduzione per delineare i nuovi scenari dopo l’impatto emotivo della quarta stagione, che ha visto l’addio del protagonista nella prima parte di stagione e ha dovuto gestirne le conseguenze nella seconda.

Vikings, 5.01 sinossi

vikingsI vichinghi hanno vinto la battaglia d’Inghilterra e sono padroni del territorio, ma ottenuta la vittoria il popolo norreno non ha l’abitudine di stare con le mani in mano e, soprattutto, l’unità dovuta al senso di vendetta, si scioglie come neve al sole. C’è chi parte alla ricerca di nuove avventure, che siano nuovi mari noti o l’ignoto assoluto, c’è chi torna verso casa con la speranza di conquistare un regno e c’è chi resta nella terra conquistata, ma anche tra questi le idee divergono. I sassoni sconfitti, invece, sono alla macchia e ridotti agli stenti. Ma una nuova figura piena di carisma e fanatismo religioso si prepara a guidarli.

Vikings, 5.01 le nostre impresssioni

La prima puntata di questa quinta stagione di Vikings è necessariamente introduttiva, dopo lo tsunami emotivo della passata stagione, con l’addio del protagonista nella prima parte e il necessario gestire le conseguenze nella seconda parte. Ora Vikings è cambiato, perché re e leader di un tempo non ci sono più e una nuova generazione di combattenti e regnanti ora dovrà farsi strada lontano dall’ombra di chi li ha preceduti, senza più aleggianti nell’aria lo spirito di Ragnar o di Re Ecbert. vikingsLa stessa cultura norrena è profondamente cambiata, sia in casa, sia in terra straniera, da piccoli villaggi costieri da cui si partiva per razziare, siamo arrivati a città fortificate su cui regnare e campagne militari da gestire. Chi è un “residuo” dell’epoca precedente, ormai, non si trova più a casa sua: è per questo che nella frase di Floki “qui non resta più niente per me” non c’è solo il pensiero a Ragnar e Helga, ma anche ad un essere vichingo che non sembra esserci più. L’unico altro norreno (rilevante) che sembra più allineato a Floki è Bjorn, che infatti è il vero erede dello spirito di Ragnar e Floki, suoi padri reale e putativo, ed è per questo che la sete di esplorazione in lui non si quieta.

Le vicende di Floki e Bjorn qui sono solo accennate, così come lo è solo quella di Lagertha e dei destini del regno, che compare solo nel finale, ma c’è veramente tanta carne al fuoco, e queste storie troveranno sicuramente modo di essere raccontate nel prosieguo, però in questo episodio introduttivo ci si è voluti soffermare su quei due poli così simili e così distanti che saranno, probabilmente, il faro di almeno la prima parte di stagione: Ivar e Headmund, il vescovo guerriero.

vikingsIvar non andava introdotto, lo conoscevamo, mentre per Headmund era necessaria una più approfondita presentazione, però il tempo viene dedicato equamente ai due, visto che pure l’evoluzione del primo è molto interessante. Questi due personaggi rappresentano sui lati opposti della barricata il fanatismo, la voglia di combattere, la durezza di chi non molla mai nemmeno un centimetro, in un certo qual senso un briciolo di follia (anche se tutti i giudizi vanno sempre contestualizzati all’epoca in cui i personaggi vivono).

L’interpretazione, sia di Alex Andersen, sia di Rhys Meyers sono intense e affascinanti, così come il modo che trova il creatore Micheal Hirst di raccontarceli, uno immerso nel sangue e con lo sguardo assatanato, l’altro spavaldo e fanatico, duro come l’acciaio e determinato a far trionfare il suo Dio. Grandi battaglie ci attendono, così come grandi esplorazioni.

Vikings - Episodio 5.01

valutazione globale - 8

8

Cambia pelle magnificamente

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Vikings, 5.01 un giudizio in sintesi

Il primo episodio di Vikings ci conferma che la storia ha saputo reggere agli scossoni della scorsa stagione e trovare una sua strada per rinnovarsi, mantenendo altissimo il livello di interesse, e sostituendo personaggi divenuti iconici con altri che sembrano sulla buona strada per diventarlo. vikingsCerto, il fascino di questo modo di raccontare la storia, per chi ama questo tipo di narrazioni, contribuisce molto a questo risultato, ma dobbiamo dire che Hirst ha molti meriti.

Altra cosa confermata dal primo episodio è che ci sono tanti filoni narrativi aperti, almeno quattro, e la narrazione tornerà a dividersi dopo la necessaria compattezza della seconda parte di quarta stagione. Complimenti quindi a questo Vikings dalla pelle nuova, ma che mantiene intatto il suo cuore combattente ed esploratore.

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About Andrea Sartor

Cresciuto a pane (ok, anche qualche merendina tipo girella o tegolino... you know what I mean... ) e telefilm stupidi degli anni 80 e 90, il mondo gli cambia con Milch, Weiner, Gilligan, Moffat, Sorkin, Simon e Winter. Ha pianto davanti agli uffici dell'HBO. Sogno nel cassetto: pilotare un Viper biposto con Kara Starbuck Thrace e uscire con Number Six (una a caso, naturalmente). Nutre un profondo rispetto per i ragazzi e le ragazze che lavorano duramente per preparare gli impagabili sottotitoli. Grazie ragazzi, siete splendidi

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