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Scena di Sex Education 2

Sex Education 2: la recensione della serie Netflix che parla di sesso agli adolescenti

ATTENZIONE – questa recensione della seconda stagione di Sex Education presenta alcuni SPOILER,

Leggi anche la recensione della prima stagione

Sex Education 2: la trama

Sex Education 2: Otis e Maeve

Nella seconda stagione, Otis affronta i propri bisogni sessuali, sorti tardivamente, per poter approfondire la relazione con la fidanzata Ola. Nel frattempo, però, deve gestire i rapporti tesi con Maeve. Intanto alla Moordale un’epidemia di clamidia evidenzia la necessità di una migliore educazione sessuale in classe, mentre in paese arrivano nuovi adolescenti che sfidano lo status quo.

Sex Education 2: le nostre impressioni

Il miracolo della prima serie di Sex Education, non si è ripetuto con la seconda. Non che la seconda serie sia brutta, tutt’altro, è solo meno frizzante, più povera di idee e più vittima dell’infernale meccanismo di Netflix di rendere tutto standardizzato e meccanico.

Sex Education 2: Aimee e Maeve

Salta subito all’occhio, infatti, come la struttura degli episodi sia sempre uguale: non che nella prima serie fosse diversa, ma alcuni passaggi erano più sfumati, si cercava di dare alla struttura dell’episodio un andamento più fluido, mentre in questa seconda serie è tutto più meccanico. Alcune scene -soprattutto quelle più prettamente di educazione sessuale- sono sempre piazzate al centro dell’episodio solo che in molti casi sembrano scollegate, in qualche modo avulse dalla trama e piazzate lì senza poi nessuna conseguenza. Si prenda ad esempio la scena della lavanda anale: se ne parla un paio di volte nell’episodio, poi Raheem sa come farla e illustra la cosa alla lavagna per i suoi amici: inquadratura di servizio sul totale come insegnamento per il pubblico e fine: della cosa non si parla più. Lo stesso si può dire di quasi tutti gli interventi di Jean.

Ma non è solo una questione di ripetitività della struttura (tipico di tutte le serie), ma soprattutto una questione di scrittura, sia dei personaggi che della storia in generale.

Ripetitività dei rapporti

Le tre storie d’amore principali sono tutte impostate nello stesso modo: Otis è combattuto tra Ola (ragazza stabile, innamorata di lui, sicura di se, paziente) e Maeve (instabile, insicura di se stessa, impaziente); Eric tra Raheem (stabile, innamorato, sicuro, paziente) e Adam (instabile, insicuro di se stesso); Jean tra Jakob (stabile) e l’ex-marito Remi (instabile). Un po’ più di fantasia non avrebbe guastato soprattutto in vista del fatto che tutte e tre le storie evolvono nello stesso modo contemporaneamente.

La ragazza grassa e brutta

In sex education pare che tutti facciano sesso, senza troppi problemi. In linea di massima sono tutti belli, o quantomeno con caratteristiche particolari, a loro modo affascinanti. Poi c’è Viv, intelligentissima, ma decisamente sovrappeso. Ha a che fare con Jackson: lo aiuta, e lui aiuta lei. Le vite sentimentali di entrambi sono un disastro e tra i due si viene a creare una certa complicità, ma la storia si conclude con un abbraccio. Insomma: la ragazza grassa è l’unica che non ha diritto nemmeno a un bacio, l’unica che nemmeno parla di sesso.

La clinica del sesso

Sex Education 2: Jean

Ciò che rendeva interessante e teneva legata la prima stagione era la clinica del sesso messa in piedi da Otis e Meave. Che fosse moralmente sbagliata, lo sapeva lo stesso Otis, ma per gli spettatori era un godimento anche per l’evidentissima tensione erotica tra i due protagonisti. Tutto finito in questa seconda stagione. Della clinica si parla nei primi due episodi, più per caso che per altro, poi il posto di Otis viene preso sostanzialmente da sua madre Jean e tutta la cosa cade nel dimenticatoio. Perché? Forse perché è meglio che di sesso ne parlino gli adulti? Sex education è diventata improvvisamente moralista? Nel dialogo finale con la madre è Jean stessa a sottolineare come la clinica non fosse “giusta” e Otis, che è in un momento di presa di coscienza generale non dice la cosa più sensata e naturale: “Lo facevo perché ero bravo”

I dettagli lasciati a metà

Uno degli avvenimenti più importanti di questa seconda stagione è il furto del libretto di Jean con tutti gli appunti. Il libretto – noi spettatori lo sappiamo – viene rubato da Otis e poi da Groff, che ne da diffusione. Ma la storia non sta in piedi: Jean è una professionista seria e si sarebbe accorta immediatamente del libretto mancante, anche perché lo teneva in borsetta. Inoltre, dopo che i fogli finiscono in giro per tutta la scuola, a nessuno viene in mente di indagare sul come mai il libretto sia stato perso, chi lo abbia fotocopiato e ne abbia dato diffusione. È possibile che sia utilizzato come innesco per la prossima stagione, ma rimane comunque un dettaglio importantissimo lasciato cadere nel vuoto.

La tristezza diffusa

Sex education 2 è triste. Lo sono i personaggi e le loro relazioni. È vero che le relazioni sono complesse e quindi possono provocare tristezza, ma in questa seconda stagione sono veramente tante le cose che vanno male.

Lasciando da parte Otis, che è il protagonista ed è quindi estremamente sfaccettato, quasi tutti gli altri personaggi hanno vicende tristissime. Eric, come abbiamo già visto è combattuto tra Raheem e Adam e quindi non è felice. Ola lascia Otis, ha una relazione con Lily che però è affetta da vaginismo (ma tutto sommato la loro è la relazione più allegra di tutta la seconda stagione), Jean lascia Jakob e quando prova a tornare da lui e lui la lascia definitivamente ha un attacco di panico, Groff viene lasciato dalla moglie e dorme a scuola, la moglie di Groff si ritrova sola, Adam è escluso da tutto e da tutti…

Insomma: va bene drammatizzare per tenere in tensione, ma è una serie sul sesso. E il sesso, di solito, è dannatamente divertente.

Maeve

Sex Education 2: Aimee e Maeve

Sebbene il protagonista sia Otis, il centro della prima stagione era Meave. Ribelle, ma geniale, immorale, intelligente, povera, scontrosa: era il personaggio più affascinante. In questa seconda stagione marcia a tappe forzate verso la “brava ragazza”: non fa sesso con nessuno, non è attratta da nessuno, non provoca turbamenti. Sviluppa un’amicizia profonda con il ragazzo disabile della porta accanto, ma rimane un personaggio quasi sullo sfondo, senza mai incidere davvero sugli avvenimenti. Questa è sicuramente la più grande perdita della seconda stagione rispetto alla prima. Venendo a mancare Maeve la serie sembra confondersi e perdere un punto di riferimento fondamentale, dovendo puntare tutto su Otis che però non è un personaggio così interessante e non facendo più nemmeno le consulenze diventa, anche lui, un po’ più scialbo.

È tutto da buttare via?

Per fortuna no. Sebbene il livello di scrittura si sia molto abbassato rispetto alla prima stagione, per le ragioni che abbiamo già visto, ci sono parecchie cose che ancora funzionano. La storia delle molestie subite da Aimee è molto ben gestita, l’ultima puntata, sotto molti aspetti, è ottima, così come molte scene sparse qua e là. L’impianto generale, per quanto indebolito, regge ancora e risulta piacevole da vedere, soprattutto nei momenti comici. Speriamo, a questo punto, che la serie si riprenda in una eventuale (ma probabile) terza stagione.

Sex Education 2

Valutazione globale - 6

6

L’impianto generale, per quanto molto indebolito, regge ancora

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Sex Education 2: un giudizio in sintesi

Sex Education 2: Eric, Otis, Ola

La seconda stagione di Sex Education è nettamente inferiore alla prima. L’impianto degli episodi è sempre lo stesso e certi meccanismi all’interno della trama risultano standardizzati. In definitiva Sex Education 2 funziona ancora anche se è nettamente meno frizzante e con meno idee rispetto alla prima stagione.

Vuoi saperne di più sull’attore che interpreta Rahim? Leggi il nostro articolo Chi è Sami Outalbali di Sex Education 2.

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