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La truffa dei Logan

La truffa dei Logan – la recensione del film di Steven Soderbergh

E’ nelle sale La truffa dei Logan, l’ultimo film diretto dal premio Oscar Steven Soderbergh. Dal regista di Ocean’s Eleven, Ocean Twelve e Magic Mike, ecco una divertente commedia su una rapina impossibile, con un cast d’eccezione.

La truffa dei Logan: sinossi

La truffa dei LoganI tre fratelli Logan, Jimmy, Clyde e Mellie, mettono insieme una banda per portare a termine il colpo del secolo nella provincia del Mid-west: rapinare il caveau della Charlotte Motor Speedway durante la gara automobilistica Coca-Cola Cup 600. Insieme ai 3 fratelli Bang, questi sei bifolchi all’apparenza perdenti, riusciranno a mettere insieme un colpo geniale. Artefici di un grande coordinamento ma soprattutto aiutati dal fattore della stupidità umana, i sei si faranno beffa di polizia ed FBI.

La truffa dei Logan: le nostre impressioni

La truffa dei LoganUna divertente commedia di genere, se i film sulle rapine stile I Soliti Ignoti può essere definito un genere. Molto divertente è l’ambientazione della provincia americana, in cui sei improbabili rapinatori dall’aspetto e dal linguaggio bifolco si distinguono per astuzia e maestria. Bravo Channing Tatum ingrassato notevolmente per il ruolo di Jimmy Logan, la mente silenziosa dietro al colpo. Tatum è affiancato da Adam Driver  (Hungry Hearts, Silence, Star Wars), nei panni di suo fratello Clyde, un taciturno barman reduce dall’Iraq e a cui manca una mano. Ma soprattutto un buffo Daniel Craig, nel ruolo dell’esperto di esplosioni Joe Bang che, dismesso lo smoking da James bond, veste i panni di un ex galeotto ossigenato e pieno di tatuaggi: una caricatura a metà tra Routger Hauer in Blade Runner e Ryan Gosling di Come un Tuono.

Per girare e produrre La truffa dei Logan Soderbergh utilizzato mezzi di produzione indipendenti che gli hanno permesso una maggiore libertà espressiva. A partire dalla sceneggiatura della sconosciuta Rebecca Blunt, capitatagli sotto mano casualmente, all’uso del digitale che ha permesso alla sua piccola società di distribuire capillarmente senza ricorrere alle Major. E per concludere una “nuova squadra” di truffatori dai volti ben noti al grande pubbico.

La truffa dei LoganLe musiche  “tradizionali” di John Denver, commuovono mamme e papà redneck nella scena del concorso di bellezza della figlia di Jimmy. Mentre spicca la beniamina dei fan del country LeAnn Rimes che intona America the Beautiful all’inizio della gara automobilistica. Quancle pezzo di bluegrass e kazoo – alla Benny Hill –  il film diventa un prodotto davvero Made in Mid West.

Curiosa la scelta di rimandare l’uscita del film nelle sale. Sebbene infatti La truffa dei Logan sia stato girato lo scorso anno, uscirà nelle sale appena quasi in concorrenza con dello spin-off della famosa trilogia Ocean’s diretta da Sodebergh. Ocean’s 8, la versione femminile della banda di rapinatori, è in uscita l’8 Giugno. Insomma, un buon prodotto di marketing per passare un paio d’ore piacevoli.

La truffa dei Logan

valutazione globale - 6.5

6.5

una divertente commedia su una rapina impossibile

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La truffa dei Logan: giudizio in sintesi

Impossibile non ripensare a Ocean’s Eleven e ai sui sequel Ocean’s Twelve e Ocean’s Thirteen. Nonostante La truffa dei Logan sia lontano dal glamour di Las Vegas e delle ville sul lago di Como, e con un cast più sottotono, Soderbergh mette a segno un’altra divertente pellicola piena di colpi di scena e umorismo graffiante.

La truffa dei Logan5Soldi, donne e motori sono i perfetti clichés per fare di La truffa dei Logan un film che a casa ha già avuto un discreto successo di botteghino. Conditi da sagre di paese, concorsi di bellezza per bambine vestite da Barbie e macchine che rimandano al Generale Lee della serie Hazzard. Tra i vari colpi di scena, proprio sul finale del film, c’è l’introduzione dell’inarrestabile agente dell’FBI interpretato da Hilary Swank, che lancia l’amo per un probabile sequel. Divertenti le citazioni interne che rimandano alla filmografia di Soderbergh, quasi a scusarsi per la ridondanza di questo film.

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