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Il ragazzo invisibile

Il ragazzo invisibile – Seconda generazione: la recensione

Il ragazzo invisibile 2 si svolge tre anni dopo gli avvenimenti del primo film. L’esistenza di Michele viene nuovamente stravolta quando appaiono a Trieste sua sorella Natasha accompagnata dalla loro madre naturale.

Il ragazzo invisibile – Seconda generazione: sinossi

Il ragazzo invisibile

Michele, dopo aver scoperto la sua vera identità ed i suoi poteri, trascorre l’esistenza arrabbiato col mondo ed infelice dopo un grave lutto familiare. Stella, di cui è da sempre innamorato, ha continuato la propria vita e sta insieme ad un altro ragazzo per le motivazioni sbagliate. La vita di Michele viene nuovamente stravolta quando appaiono a Trieste sua sorella Natasha accompagnata dalla loro madre naturale.

Il ragazzo invisibile – Seconda generazione: le nostre impressioni

Dobbiamo dare il merito a Salvatores di aver, in tutta la carriera, osato ed interpretato generi (come la fantascienza) non consoni all’industria cinematografica italiana contemporanea. Con Il Il ragazzo invisibileragazzo invisibile – Seconda generazione si può affermare che sia riuscito in un’impresa che sembrava impossibile in Italia: girare una classica saga supereroistica, costruendo un universo narrativo che potrebbe portare senza difficoltà a sequel e spin-off. Gli “Speciali” di Salvatores hanno tantissimi tratti in comune ed analogie con i ben più conosciuti X-Men della Marvel ma allo stesso tempo se ne distaccano fortemente allontanandosi nettamente dai tratti americani ed incarnando caratteri più europei.

Se il primo film indagava sulle origini di un supereroe nell’età di passaggio dall’infanzia all’adolescenza, a tre anni di distanza, Michele Silenzi è un ragazzo tormentato ed infelice che affronta l’adolescenza con il dubbio su come utilizzare i suoi poteri e con il peso di non poter rivelare a nessuno, nemmeno alla sua amata Stella, chi è in realtà e cosa ha davvero fatto per i suoi amici.

Il ragazzo invisibile

Se degli aspetti positivi abbiamo parlato volentieri, dobbiamo ammettere che Il ragazzo invisibile – Seconda generazione è un film tutt’altro che perfetto. Verrebbe da dire che partiva da un’ottima idea ma si è poi perso nella realizzazione. La sceneggiatura, seppur relativamente solida, è in molti momenti estremamente prevedibile e certe scene sono palesemente forzate. Alcuni momenti importanti per la narrazione, fra cui il finale, sono trattati troppo superficialmente, senza soffermarsi sul momento. Pur essendo un film sui supereroi ed apprezzando le citazioni, in alcuni momenti i continui riferimenti a situazioni classiche dei cinecomics americani non solo è poco naturale ma diventa addirittura disturbante.

Un altro grave limite di tutto l’impianto è dato dalla recitazione dei giovani attori che, in generale, non riescono a rendere veri e credibili i loro personaggi tanto da far perdere di forza emotiva diverse scene.

Migliorati gli effetti speciali rispetto al primo episodio, ma il cinema non è solo tecnica.

Il ragazzo invisibile 2

Valutazione globale - 6

6

Buona l'idea, meno la realizzazione

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Il ragazzo invisibile 2 – Seconda generazione: un giudizio in sintesi

In definitiva rimane lodevole lo sforzo di fare de Il ragazzo invisibile 2 un vero film di supereroi made in Italy ma tutto si scontra con una realizzazione non all’altezza delle aspettative e del nome del regista che lo ha girato.

Guardando il film possiamo comunque apprezzare la sapiente mano di Salvatores che risulta più coraggioso ed incisivo del primo film ma, pur facendo così, si americanizza e perde un po’ della sua anima autoriale italiana.

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About Mirko Ballone

Classe 1986, mi interesso a tutto quanto ruoti intorno alla comunicazione ed al raccontar storie. Mi appassiono giovanissimo alla fotografia e da lì alla settima arte il passo è breve. Rimango folgorato da Hitchcock, Kubrick, la Nuovelle Vague e dai grandi del cinema italiano; da allora non riesco più a fare a meno di sognare davanti ad un grande schermo. I viaggi, il cinema, le serie tv, i buoni libri e la buona tavola occupano la maggior parte della mia giornata, nei ritagli di tempo cerco di vivere.

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