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Jaime Lannister Game of Thrones

Game of Thrones: recensione dell’8.02 A Knight of Seven Kingdoms

La recensione dell’episodio 8.02 di Game of Thrones A Knight of Seven Kingdoms. Attenzione! L’articolo contiene spoiler!

Game of Thrones 8.02 – A Knight of Seven Kingdoms: la sinossi

Game of Thrones

Arrivato a Grande Inverno Jaime Lannister viene interrogato da Daenerys, Sansa e Jon: Jaime li informa dei veri piani di Cersei e chiede di unirsi a loro nella battaglia come ha giurato di fare. Di fronte all’ostilità e allo scetticismo generale per via del suo passato da “Sterminato di Re”, Brienne garantisce per lui e riesce a convincere Jon e Sansa, con Daenerys che accetta malvolentieri. Quest’ultima minaccia furibonda di destituire Tyrion della carica di Primo Cavaliere, ritenendolo inaffidabile per essersi fatto giocare dal Cersei, ma Jorah riesce a dissuaderla e a spingerla a legare con Sansa.

Game of Thrones 8.02 – A Knight of Seven Kingdoms: le nostre impressioni

Jaime e Brienne in Game of Thrones

Zero azione ma quanta intensità! Uno scatto in avanti deciso rispetto al primo episodio di una settimana fa. Nonostante A Knight od Seven Kingdoms non sia esente da critiche (uno su tutte: l’apparizione così dal nulla di Spettro), questo secondo episodio ha il merito di fra tornare Game Of Thrones indietro nel tempo. A quelle stagioni forse lente (a volte, anche troppo) ma scritte notevolmente. Soprattutto nei dialoghi.

Una puntata di preparazione: per la battaglia finale e (probabilmente) per l’addio di molti personaggi. Guidata da una regia pulita e che tende all’immedesimazione attraverso piani ravvicinati, l’episodio è denso di incontri dal sapore antico che, nella loro normalità, hanno racchiuso un’intensità che Game of Thrones non trasmetteva attraverso le parole da moltissimo tempo. Iniziando dall’incontro tra Ban e Jaime, con il Corvo con Tre Occhi che rimane sul vano, alternando una sorta di “riconoscenza” verso il Lannister (senza la perdita degli arti inferiori non avrebbe, infatti, sviluppato le sue capacità da meta-morfo) e la voglia di condannarlo. Jaime che è il grande protagonista della puntata, dove si mette in risalto il suo lento cambiamento rispetto all’uomo che era nelle prime due stagioni di Game Of Thrones. Una parabola che l’ha portato ad essere una delle presenze più complesse e meglio costruite dell’intero saga. Breve ma necessario anche il dialogo con Tyrion, che rinfaccia al fratello di aver sempre saputo chi fosse Cersei e che, nonostante tutto, l’avesse amata incondizionatamente. Una sottolineatura che si ricollega a quanto detto da Bran durante la scena del “processo” a Jaime: “Quante cose che si fanno per amore“. Una frase che collega l’inizio e la fine.

Jaime è anche colui che ci regala la scena più toccante dei 58 minuti: l’assegnazione del titolo di Cavaliere a Brienne. Lenta, intensa, giusta. Un riconoscimento che la “donnona” aspettava da tempo ma che potrebbe racchiudere un destino infausto. E’ probabile infatti che la sequenza di intensissima normalità intorno al caminetto veda protagonisti molti personaggi che durante la grande battaglia ci lasceranno. Una scena, quest’ultima, che per quanto lenta riesce a inserirsi perfettamente nel contesto. La consapevolezza dell’imminente fine di molti fa sorgere la tensione anche nelle cose più normali. Una consapevolezza che rende plausibile anche la scena di sesso tra Arya e Gendry. Per molti inaccettabile, ma che invece racchiude una sua veridicità e umanità. Durante il momento di caldo e vino intorno a camino, Podrick intona una canzone, “Jenny of Oldstones” (cantata nei credit da Florence and the Machine) che è una menzione affascinante dai libri di Martin.

Game of Thrones

La canzone tratta dell’amore tra Duncan Targaryen e una certa Jenny (una donna comune) che portò il principe ha rinunciare al trono in favore del fratello, Jaehaerys II. Jaehaerys, apprese una profezia su un grande principe che sarebbe nato dalla stirpe dei suoi due figli, Aerys e Rhaella. Aerys che prese il posto del padre quando quest’ultimo morì. L’amore tra Jenny e Duncan, quindi, portò al regno del Re Folle. L’effetto di quella relazione ha ancora effetto sugli attuali eventi che stiamo vedendo nell’ottava stagione di Game of Thrones. Per Melisandre Jon Snow era il principe promesso. E Jon è discendente diretto di Aerys e Rhaella, essendo figlio di Rhaegar, il fratello di Daenerys. Che la canzone voglia suggerirci qualcosa riguarda alla storia d’amore e alle decisione che Jon e Daenerys dovranno prendere?

Game of Thrones 8.02 - A Knight of Seven Kingdoms

Valutazione globale - 7

7

Niente azione ma tanta intensità nelle scene.

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Game of Thrones 8.02 – A Knight of Seven Kingdoms: giudizio in sintesi

Jaime Lannister in Game of Thrones

Intensa, lenta, brillante. Game of Thrones torna alle origini e ci regala una puntata di grande intensità che rappresenta un lungo passo d’addio. Nel prossimo episodio l’asticella si alzerà ulteriormente. La serie è arrivata al punto atteso da otto stagioni e, se quanto hanno più volte dichiarato gli sceneggiatori corrisponde a verità, sarà qualcosa di epico per 82 minuti.


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