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Ziad Doueiri

Ziad Doueiri, regista di The Insult, spiega i dettagli del suo arresto

Il regista franco libanese Ziad Doueiri confida a Variety i dettagli del suo arresto, avvenuto presso l’areoporto di Beirut, al rientro dal festival di Venezia dove era stato presentato e premiato il suo ultimo film The Insult.

Le dinamiche dell’arresto di Ziad Doueiri

Domenica 10 settembre, Doueiri è stato sottomesso ad un interrogatorio per ben tre ore dalla polizia libanese poiché il suo penultimo film The Attack  è stato in parte girato in Israele. Ora, a causa dello stato di guerra, il Libano vieta ai propri cittadini di visitare lo stato ebraico. Il regista è stato poi rilasciato e gli sono stati restituiti entrambi i passaporti.

Ziad DoueiriZiad Doueiri ha dichiarato che l’arresto sarebbe stato progettato al solo fine d’impedire la proiezioni di The Insult, programmata in Libano a partire da martedì 19 settembre, in concomitanza con la distribuzione italiana. The Insult il quarto film di Doeueiri raconta la storia di un caso giudiziario nato da una disputa tra un libanese cristiano e un palestiniano musulmano che ha diviso l’opinione pubblica libanese (per saperne di più sulle nostre impressioni sul film rivelazione di Venezia74 clicca qui).

La critica ha accolto positivamente il film a Venezia – lo dimostrano il premio Coppa Volpi per il miglior attore attribuito a Kamel El Basha, che ha interpretato uno dei due protagonisti della diatriba legale -. Ma la stampa libanese è stata invece fortemente critica nei confronti del regista sai per aver girato The Attack in Israele, sai per la selezione di The Insult agli Oscar 2018 nella sezione miglio film in lingua straniera. Nell’editoriale del giornale libanese Al-Akhbar, il giornalista Pierre Abi Saab incita addirittura il regista a scusarsi per aver compiuto le riprese in Israele.

Doueiri, dal canto suo, afferma invece di aver volato più volte in Libano dall’uscita di The Attack nel 2012 , senza mai essere stato arrestato dalle forze dell’ordine. The Attack raccontava la storia di un chirurgo arabo in Israele che scopre che la moglie è reponsabile di un bombardamento suicida… Nel 2013 il film è stato censurato in Libano poiché, come abbiamo già detto, era stato in parte girato in Israele con attori israeliani.

Quel che è certo è che se le autorità libanesi avessero perseguire penalmente il regista avrebbero di certo avuto l’opportunità di farlo ben prima della scorsa settimana. Doueiri ha difatti interpretato il gesto come una reazione alla selezione di The Insult in seno alla competizione degli Academy Award in rappresentanza del Libano.

Le reazioni del cinema

Inutile dire che le reazioni delle istituzioni per difendere il regista sono state numerose; in primis il ministro della cultura libanese, Gatta Khoury, ha offerto il suo sostegno a Doueiri il giorno dopo l’arresto su twitter. Inoltre, l’Unione Nazionale dei Critici di Cinema Italiana e la sezione della Settimana della Critica Internazionale di Venezia hanno condannato il trattamento riservato Doueiri dalle autorità libanesi.

Doueiri fa inoltre notare di aver ricevuto il permesso ufficiale di proiettare The Insult in Libano e di aver perfino fatto ricorso alle forze di sicurezza nazioneli durante le riprese senza avere mai riscontrato problemi. Il regista ha aggiunto che la première libanese di The Insult non subirà ritardi, nonostante gli sforzi dei suoi detrattori.

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Fonte: Variety

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