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Twin Peaks: David Lynch si augurava di poter lavorare nuovamente con David Bowie

Twin Peaks è ormai terminato da oltre venti giorni ma l’eco del suo finale (qui la nostra recensione) non sembra avere ancora una fine. David Lynch è tornato a parlare in un’intervista al sito americano Pitchfork anche della questione riguardante la presenza in The Return, prima della sua prematura scomparsa, di David Bowie. Poche settimane fa la produttrice esecutiva della serie aveva rivelato a Reddit che il Duca Bianco aveva dato la sua approvazione a Lynch che adesso, nella nuova intervista, spiega meglio come sono andate le cose.

Sì alle immagini, no alla voce nella nuova stagione di Twin Peaks

Twin Peaks“Non ho più parlato personalmente con lui, ma con il suo avvocato. Entrambi però non mi hanno mai confidato il motivo per cui Bowie non potesse essere disponibile. Purtroppo, non molto più tardi, abbiamo capito il motivo reale”, afferma Lynch. “Abbiamo ottenuto il permesso di usare alcune scene di Fuoco cammina con me, ma non ci ha autorizzato ad inserire la sua voce. Credo che qualcuno lo abbia fatto sentire estraniato da quell’accento della Louisiana, anche se per me era bellissimo. Ha voluto che a doppiarlo fosse davvero un attore proveniente dalla Louisiana, e così abbiamo fatto. Il ragazzo (Nathan Frizzell, ndr) ha fatto un ottimo lavoro.”

Nonostante tutto ciò il personaggio di Phillip Jeffries appare nella nuova stagione di Twin Peaks con le sembianze di quella che sembra essere a tutti gli effetti una teiera gigante. Lynch giustifica la nuova esistenza di Jeffries in questo modo:

“Tutti pensano che quella sia una teiera, ma in realtà è solo una macchina.”

David Lynch ha anche ricordato com’è stato, per lui, lavorare con un gigante come David Bowie:

“Era unico, come lo era Elvis. C’era un qualcosa in lui che lo rendeva diverso da tutti gli altri. L’ho incontrato soltanto nel periodo in cui ha lavorato al mio film e un altro paio di volte, ma ho sempre avuto l’impressione che fosse un bravo ragazzo, piacevole a parlarci insieme. Avrei sperato che fosse ancora qui tra noi e di poterci ancora lavorare insieme.”

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Fonte: Indiewire

About Daniele Marseglia

Ricordo come se fosse oggi la prima volta che misi piede in una sala cinematografica. Era il 1993, film: Jurrasic Park. Da quel momento non ne sono più uscito. Il cinema è la mia droga.

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