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The Sisters Brothers: Alexandre Desplat e la colonna sonora non-western

È stato un anno molto proficuo per Alexandre Desplat, che ha vinto il secondo Oscar per la colonna sonora di La forma dell’acqua e che ha adottato uno stile più giapponese per le musiche di Isle of Dogs di Wes Anderson. Ma con la commedia nera western di Jacques Audiard The Sisters Brothers, presentato alla Mostra del cinema di Venezia, si è ritrovato in un territorio da lui mai sondato ed ha creato una colonna sonora piuttosto sovversiva rispetto al canone del genere western.

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Alexandre Desplat racconta la genesi e le ispirazioni per la colonna sonora

“Cosa potrei scrivere per un western?”, si è chiesto Alexandre Desplat, “Poiché il film è così diverso, esso permette anche qualcosa di diverso. Non ci sono ottoni, c’è una combinazione con un po’ di jazz, ma viene suonato qualcosa di strano, una musica opprimente, oscura. Il processo di sperimentazione è stato lungo e si è cercato di non essere influenzati da Bernstein, da Morricone, da chiunque”.

The Sisters Brothers è basato sul romanzo picaresco di Patrick deWitt e racconta la storia di due noti assassini, Eli e Charlie Sisters (John C. Reilly e Joaquin Phoenix) che inseguono un chimico, Warm (Riz Ahmed), che ha eleborato una formula segreta per trovare le pepite d’oro nei fiumi. Warm è anche ricercato dal detective Morris (Jake Gyllenhaal). Tuttavia, quando tutti finalmente si incontrano, ci saranno delle conseguenze.

Alexandre Desplat“Avere a che fare con questi personaggi che sono dei perdenti e che cercano di capire il senso della vita mi ha ricordato i western che ho sempre amato, come The Missouri Breaks, Jeremiah Johnson, Little Big Man. Potrebbe essere un film noir. E si trovano a vivere una vita che li sta avvelenando e che devono cambiare. È un film sulla fratellanza, sul desiderio di migliorare l’umanità in un periodo ben lontano dalle libertà e dai valori che abbiamo oggi”.

Per un western così poco convenzionale, Alexandre Desplat si è ispirato alla musica jazz e blues e allo sperimentale John Cage. Ha cercato di evitare gli ottoni, ha prediletto il pianoforte, i timpani, un paio di cimbalom e un violino elettrico (suonato da sua moglie Dominique Lemonnier).

“Volevo che fosse radicato nella musica americana della metà del XX secolo e al centro c’è il violino elettrico, che aggiunge un suono peculiare. La stoffa della musica è piuttosto astratta, spettrale. Non ho differenziato la musica per le due coppie”, ha aggiunto Alexandre Desplat, “Volevo che le combinazioni della colonna sonora fossero le stesse sia per Eli e Charlie sia per Morris e Warm, perché in fondo vanno verso la stessa direzione. Non sono antagonisti, sono compagni che soffrono insieme e la musica diventa tutt’una. Ma ho usato ogni opportunità per le stranezze perché questa è una favola macabra”.

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Fonte: IndieWire

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