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Maniac: Emma Stone e Cary Fukunaga parlano della nuova serie Netflix

Quando, per la prima volta, Emma Stone e Cary Fukunaga parlarono pubblicamente di Maniac, la nuova serie disponibile ora su Netflix, Patrick Somerville non aveva ancora scritto la sceneggiatura, né Jonah Hill era stato ancora coinvolto nel progetto: i due – attrice e regista – avevano appena abbozzato l’idea di come avrebbero potuto riadattare lo show norvegese originale.

In un’intervista rilasciata di recente a IndieWire, l’attrice premio Oscar per La La Land e l’acclamato regista di True Detective (che non dirigerà la serie per un’eventuale seconda stagione) discutono di come sia stato lavorare alla realizzazione di Maniac.

Emma Stone e la grande ammirazione per Annie, il suo personaggio

Ricordo perfettamente una delle prime cose che hai detto dopo aver visto l’originale: Non voglio essere la terapista di nessuno”, dice Fukunaga alla Stone. “Ricordo la nostra conversazione quando ci incontrammo la prima volta anni fa all’hotel, parlammo del personaggio di Annie – Non ne avevo mai sentito parlare prima, ma sapevo che non avremmo reso il suo personaggio quel tipo di persona. La sua storia avrebbe potuto essere anche la nostra storia, e lei non sarebbe potuta diventare la semplice counterpart femminile del protagonista.

maniacQuesto significò molto per la Stone. “Quando passai in rassegna tutte le sceneggiature, mi dissi: Non è coinvolta nella cosa, non ha alcuna attenzione romantica a riguardo. Non ho mai visto 10 episodi di una serie, un’intera stagione, in cui la protagonista femminile non fosse coinvolta in qualche storia d’amore.

Nonostante sia chiaramente legata ad Owen, la sua relazione con lui non sfocia mai nella realtà, ma resta confinata in una sorta di mondo parallelo. Come spiega Emma Stone, “Annie non è focalizzata sulla storia con Owen. È impegnata a superare i traumi della sua vita, è focalizzata su se stessa, ed è questo che la porta a diventare sua amica. È stato così rigenerante vedere che le sue azioni non erano guidate da implicazioni amorose.

A questo proposito, Fukunaga aggiunge: “A quel punto ci siamo detti: rendiamo la cosa interessante, rendiamola reale. Sovvertiamo ogni aspettativa, anche in quello che riguarda l’abbinata Emma e Jonah e vediamo di fare qualcosa che possa divertire tutti quanti noi.

La Stone aggiunge: “Amo questo tipo di sfida tecnica che ti porta a interpretare tutti quei personaggi così diversi, a entrare e uscire da quelle diverse realtà, cercando di capire cosa ci sia di reale e di stabile sotto. È una delle cose che preferisco fare da attrice… Oltre a lavorare con Cary, Patrick e Jonah, questo è stato il pezzo forte.

Un altro aspetto non convenzionale molto apprezzato dalla Stone è quello che le ricorda lo stesso Fukunaga: “Penso che tu fossi fin troppo entusiasta all’idea di recitare nella parte di una fumatrice.” Replica l’attrice: “Assolutamente. Adoro interpretare una fumatrice. Ecco un altro buon punto. 

Il messaggio “bello potente” di Maniac

maniacQuello che più ha legato la Stone a Maniac, però, riguarda il concetto di “normalità” proposto dal suo stesso personaggio. “Ho un grande senso dell’autocritica, ci convivo da sempre. Quindi, quando Annie chiede Cos’è normale? capisco finalmente che è normale non sentirsi sempre ok. Apprezzo davvero questo messaggio. Tutti abbiamo in comune sentimenti del genere, ma non penso che le persone abbiano sempre voglia di ammetterlo.

Insomma, non si può sperare di stare meglio finché non si ammette di avere un problema, questa è la morale di Maniac secondo la Stone. “E lo puoi fare avvicinandoti ad altri ed essendo onesto con te stesso. Penso sia un messaggio bello potente – almeno per me.

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Fonte: IndieWire

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