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Locarno Film Fest

Locarno Film Fest con un programma variegato dà voce alle donne

Anche quest’anno è in corso il Locarno Film Fest, che terminerà il 13 Agosto. Nella Piazza Grande però si respira un’aria diversa, di cambiamento. Ogni anno, dal Nord America all’Europa i programmi dei festival del cinema internazionali sono tristemente accomunati da un aspetto. La mancanza di registi donne è lampante in tutto il mondo, ma non quest’anno a Locarno.

Il Locarno Film Fest crede nelle donne

Quest’anno il programma del Locarno Film Fest brilla per la sua unicità, per essere composto per buona metà da film diretti da donne. Diamo qualche numero: su 17 film in concorso, otto sono diretti da donne, un risultato notevole che il direttore Carlo Chatrian vanta di aver raggiunto rispetto alle precedenti edizioni.

Quest’anno inoltre il festival vanta di una gran varietà di retrospettive, tra cui il tributo a Alejandro Jodorowsky, Jane Birkin, Bill Pullman, David Linde, Howard Shore e Roger Corman.

L’opinione del direttore

Lo stesso direttore Carlo Chartain fa notare che molti ospiti del Locarno Film Fest sono registi emergenti. “Penso” dice Chartain “che questo rappresenti in qualche modo un cambiamento di direzione del mondo del cinema”. Rispetto alle scelte delle precedenti edizioni, Chartain commenta: “se stai Locarno Film Festpreparando il tuo programma concentrandoti sui registi emergenti, le donne sono molto più presenti, semplicemente perché penso che il cinema sta cambiando e che, pian piano, anche Venezia, Cannes e Berlino andranno in questa direzione.” Inoltre si ritiene fortunato ad aver potuto scegliere con un buon margine di libertà e dunque includento registi meno affermati dei mostri sacri, omaggiati comunque con le retrospettive.

Tuttavia, il direttore del Locarno Film Fest riconosce che la situazione per le donne nel mondo del cinema non sia facile, specialmente in alcune parti del mondo, come in Giappone. Eppure ci tiene a sottolineare che “quello che [lo] rende felice è che in programma c’è una regista dalla Tailandia, una dalla Svizzera, una dalla Bulgaria, quindi non solo da nazioni europee più emancipate sui diritti femminili o dagli USA.

Un bisogno di prospettive diverse

Questo è il primo anno che al Locarno Film Fest si trova un così gran numero di film diretti da donne e per Chartain rappresenta un’occasione rara per poter osservare un approccio diverso, una sensibilità diversa. Come esempio riporta due artiste, una dal Giappone e una dalla Tailandia, entrambi concentratesi sulla dittatura militare delle loro nazioni.

Il direttore tiene a far capire che “abbiamo bisogno della diversità per capire il mondo in cui viviamo. Sicuramente registi donne, sceneggiatrici, produttrici sono in grado di portare questa diversità. Non è l’unica soluzione, ma di sicuro è una sorta di arricchimento che il cinema deve acquisire.”

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Fonte: The Hollywood Reporter.

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