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Gli ultimi Jedi: il ruolo nascosto di Mark Hamill nell’ultimo Star Wars

Star Wars: Gli ultimi Jedi è ormai nei cinema di tutto il mondo da qualche giorno e sta macinando incassi da capogiro (quasi 500 milioni nel primo weekend a livello internazionale). Nell’Episodio VIII il regista Rian Johnson ha concesso un cammeo a Gareth Edwards, colui che ha diretto l’ottimo Rogue One, e un altro all’attore Justin Theroux (The Leftovers), ma il cammeo di cui non eravamo a conoscenza è quello di…Mark Hamill! Sì, proprio il Luke Skywalker che è al centro delle vicende di questo nuovo episodio della saga. In poche parole, Hamill è apparso ne Gli ultimi Jedi anche in vesti diverse dal fratello della Principessa Leia.

Un cammeo in CGI per Mark Hamill in Gli ultimi Jedi

A rivelarlo è stato lo stesso Hamill in un’intervista a EW. Si tratta di un personaggio dal nome Dobbu Scay (un’anagramma del montatore Bob Duscay) e appare nella città di Canto Bight nel pianeta Cantonica. Hamill è irriconoscibile in quanto appare in sembianze di un essere non umano grazie alla CGI, ma la sua voce è del tutto percettibile.Gli ultimi Jedi

L’attore ha vinto, nel corso della sua carriera, diversi premi come doppiatore. E’ sua, ad esempio, la voce di Batman nell’omonima serie animata.

Ma a chi e come è venuto in mente questo particolare cammeo di Hamill? L’interprete di Luke, durante la produzione de Gli ultimi Jedi, è andato dal regista Rian Johnson manifestando il suo desiderio di realizzare qualcosa con la CGI come hanno fatto i suoi colleghi Andy Serkis e Lupita Nyong’o con i personaggi di – rispettivamente – il Leader Supremo Snoke e Maz Kanata. Johnson approvò subito la cosa e concesse a Hamill un ruolo all’interno del casinò di Canto Bight.

Al momento non sappiamo esattamente quale sia il personaggio di Hamill in CGI. Occorre rivedere almeno una seconda volta Gli ultimi Jedi e prestare particolare attenzione alla voce dell’attore californiano. Se ci riuscite, fatecelo sapere.

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About Daniele Marseglia

Ricordo come se fosse oggi la prima volta che misi piede in una sala cinematografica. Era il 1993, film: Jurrasic Park. Da quel momento non ne sono più uscito. Il cinema è la mia droga.

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