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Ghostbusters vietato in Cina

E’ stata vietata la proiezione del sequel al femminile di Ghostbusters. E’ risaputo che la Cina vieta la proiezione di film che includono fantasmi a causa di una censura piuttosto bizzarra. Eppure sembra esserci dell’altro. Dopo tutta la pubblicità e il marketing, il paese più popolato al mondo ha deciso di non proiettare il film di Paul Fieg.

Le ragioni della censura di Ghostbusters?

Le linee guida della censura cinese vietano tecnicamente la proiezione di film che prommuovono culti e superstizioni. Questo retaggio dell’ideologia del Partito Popolare Cinese aveva colpito anche film come Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma nel 2006. Più precisamente sono banditi i film Ghostbustersche rappresentano, a loro dire, fantasmi o esseri sovrannaturali rappresentati in modo semi-realistico. L’industria cinematografica si è chiesta se avrebbero proiettato o meno il sequel di Ghostbusters.

Al contrario: a quanto pare è stato persino tolto il simbolo che in cinese significa “fantasma” dal titolo cinese, benché appaia nei titoli originali dei film locali. Il risultato? La traduzione del nuovo Ghostbusters si avvicinerebbe a “Super Power Dare Die Team”.

Altre ragioni più concrete

A quanto pare, invece, la situazione è molto più commerciale che ideologico-religiosa, come era d’aspettarsi. E’ stato confermato che Ghostbusters non verrà proiettato in Cina a causa della sua incompatibilità con il gusto del pubblico cinese. Molti cinesi non hanno visto né il primo né il secondo film quindi non dovrebbe esserci terreno fertile a sufficienza per il sequel.

Ci sono delle trattative in corso, ma è anche vero che dovranno procedere con cautela, vista l’importanza dell’industria cinematografica cinese, seconda al mondo.

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Fonte: The Hollywood Reporter

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