Arriva nelle sale italiane il secondo film diretto dal regista australiano Garth Davis (che ha esordito con Lion) incentrato sulla figura di Maria Maddalena, descritta dai Vangeli come l’apostolo donna di Gesù. Ad interpretarla Rooney Mara. Nel ruolo di Gesù, invece, troviamo Joaquin Phoenix.
Maria Maddalena: la sinossi
Maria Maddalena è la storia di una giovane donna di Magdala, una piccola cittadina di Israele, alla ricerca di una nuova vita, desiderosa di fuggire dalla società fortemente gerarchica e maschilista del suo tempo. L’occasione per evadere gli viene data da un neonato movimento religioso guidato dal carismatico Gesù di Nazareth. Maria Maddalena riuscirà finalmente a trovare il proprio posto nel mondo, avviandosi a un viaggio di maturazione interiore che culminerà nella città di Gerusalemme.
Maria Maddalena: le nostre impressioni
Se lo scopo del regista Garth Davis era quello di girare un film che riabilitasse la figura evangelica di Maria Maddalena – così come la Chiesa ha fatto non più di due anni fa – si può dire che la sua missione sia quasi del tutto riuscita. Il problema, però, non è tanto se Davis è riuscito nel suo intento, quanto sia stato capace, invece, di dare spessore e profondità al personaggio della Maddalena e alla storia stessa. Di farci cioè entrare a fondo nella parabola che ha portato una giovane donna a liberarsi dalle catene familiari per sposare la fede nei confronti di uomo che prometteva la venuta del Regno di Dio sulla terra. Ecco, su quest’aspetto Davis non ha certo centrato il punto.
Siamo lontani anni luce dalle dissertazioni filosofiche adoperate da Martin Scorsese ne L’ultima tentazione di Cristo, dove era chiaro che il sacrificio finale rappresentasse l’unico significato alla venuta di Dio sulla terra. In Maria Maddalena, invece, non c’è alcun tipo di ragionamento di questo tipo. E’ vero che la storia (gli ultimi giorni di vita di Cristo) ha un unico punto di vista, quello della Maddalena. Ma al termine delle appesantite due ore di film, che destano un timido sussulto solo nella scena di Gesù che entra nel Tempio di Gerusalemme, si ha come l’impressione che di questo film resti poco più che una superficiale storia di emancipazione femminile prendendo come esempio colei che nel Medioevo (ma anche ben oltre) fu tacciata di essere una prostituta da Papi misogini. Per veicolare questo messaggio non c’era però bisogno di rappresentare gli apostoli di Gesù come dei tontoloni, che attendono il Regno di Dio pronunciando parole poco credibili con espressioni del volto quasi ironiche.
A fare di Maria Maddalena un buon film non aiuta di certo l’interpretazione poca carismatica e fragile di Rooney Mara. Che dire, poi, del Gesù attempato di Joaquin Phoenix, un incrocio tra il Drugo de Il grande Lebowski e il suo Doc Sportello di Vizio di forma? Desta invece interesse la scelta di far interpretare l’apostolo Pietro ad un attore di colore (Chiwetel Ejiofor), inizialmente meravigliato e incredulo dal peso del pragmatismo portato da una figura femminile all’interno del gruppo apostolico.
Maria Maddalena
Valutazione globale - 5
5
Poco approfondito e molto patianto
Maria Maddalena: giudizio in sintesi
L’ennesimo film a tematica religiosa porta in scena una storia volta a riabilitare il personaggio di Maria Maddalena. Stanca di una società patriarcale che la vuole sposa di un uomo, lascia la propria famiglia per vivere un’esperienza intensa seguendo i dettami di un Messia. Garth Davis non va più in là del girare un film femminista, con alcune scene ben dirette, ma che alla fine risulta privo di un vero spessore e molto (forse fin troppo) patinato.
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Maria Maddalena
Valutazione globale - 5
5
Poco approfondito e molto patianto