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Luke Cage: intervista alla showrunner di Jessica Jones

Chi ha dovuto gestire la prima stagione di Jessica Jones e la parte di scrittura della stessa ha avuto un compito supplementare molto delicato: Luke Cage.

Infatti Melissa Rosenberg lo spiega bene quando dice che “è stato un compito particolare, perché mi era molto chiaro che stavo gestendo un personaggio nella mia storia che poi sarebbe diventato il protagonista di un altro show e quindi non era un ruolo con cui potevo giocare troppo.”

Luke Cage in Jessica Jones

Questa responsabilità andava ad aggiungersi a quella di gestire una storia piena di sviluppi psicologici cupi. Oltretutto lo show futuro su Luke Cage, in quel momento, era in una fase molto basilare nel suo sviluppo, e quindi non c’erano grandi certezze su cosa sarebbe stato.

Il personaggio interpretato da Mike Colter è stato da subito presentato come un uomo dal passato misterioso, con una vicenda tragica alle spalle, ma con un tipo di “love interest” con Jessica e un possibile sviluppo di un rapporto particolare tra di loro. La rivelazione nel finale della prima stagione di Jessica Jones e l’impellenza di uno show dedicato a Cage, hanno messo un punto, anche se non troppo definitivo, tra di loro.

luke cage jessica jonesRiuslta quindi molto importante capire quanto la Rosenberg sia stata autonoma nello sviluppo del personaggio e quante “Note” abbia invece ricevuto dalla Marvel.

“È stata un esperienza importante. Ho potuto lavorare su di lui, ma con rispetto del canone e del suo posto nell’universo narrativo della Marvel, perché, sapevo che non era un mio giocattolo.”

Sempre secondo la Rosemberg ci sono state alcune persone che l’hanno aiutata a rimanere sulla giusta traccia quando si trattava di rimanere fedeli alla linea narrativa.

“Fortunatamente ho avuto tra i miei collaboratori un super fan di Luke, ed è stato lui a guidare questo personaggio. Il capo della Marvel, Jeph Loeb era stato comunque molto chiaro a proposito, ma non ho avuto grande iterazione con Cheo Coker, che ha gestito lo show di Luke Cage, soprattutto perché lui è arrivato dopo che noi eravamo già partiti.”

La Rosenberg, inoltre, è stata aiutata dal fatto che lei non era responsabile di spiegare tutto del passato di questo personaggio.

luke cage“Sapevo quello di cui avevo bisogno di Luke per la mia narrazione su Jessica, che era il mio obiettivo. Questo non era uno show su Luke e Jessica, ma ho preso quanto era necessario per definire Jessica meglio. Anche la rivelazione su parte del suo passato, la morte della moglie, è stata solo funzionale al personaggio della Jones.”

Alla fine ha consegnato il personaggio di Luke Cage al suo “gestore” ma, ribadisce, non hanno avuto una vera occasione di confrontarsi davvero.

“Questo è quello che capita quando sei uno showrunner. Sei sempre dannatamente occupato. Però ci incrociamo spesso nella hall e ci salutiamo. Nella seconda stagione di Jessica, però, ho uno degli scrittori di Luke Cage, così potremo continuare il lavoro. Non è detto che si prosegua con Luke e Jessica, però, alla fine, tutto è collegato.

Anche alla domanda su una possibile gelosia sul passare il personaggio, la Rosemberg ha risposto in modo netto.

“No, direi proprio di no, perché comunque quello era lo scopo fin dall’inizio. Ho cercato di farlo in modo che mi rendesse più felice e che fosse un arricchimento per tutti. L’unica cosa che mi dispiace è non poter lavorere con Mike tutti i giorni; è stata una grande collaborazione e tra Mike e tra lui e Krysten c’era una chimica incredibile. Ma siamo come gli insegnanti delle scuole elementari: facciamo del nostro meglio per passare il nostro alunno (personaggio) al prossimo insegnante nel miglior modo possibile.”

I Defenders

La Rosenberg è già al lavoro sulla seconda stagione della Jones, ma dovrà attendere che prima venga rilasciato il crossover sui Defenders, in cui Cage, Jones, Daredevil e Iron Fist uniranno le loro forze.

luke cage defenders“Stiamo lavorando su questo progetto, ma, avendo veramente tanto tempo davanti, stiamo gestendo un processo molto lungo. Ho imparato anche una grande lezione dalla prima stagione: non posso fare tutto. C’ho provato ma non è sostenibile. Delegare è essenziale. E nemmeno Krysten può fare tutto, quindi è importante scrivere una o due scene in ogni episodio senza di lei. Chiaramente lo show si chiama Jessica Jones e lei è al centro, però abbiamo dovuto trovare un equilibrio sostenibile.”

La Rosenberg ha anche parole di elogio per gli showrunner di Daredevil, Marco Ramirez e Doug Petrie, che stanno gestendo il progetto Defenders.

“Non avrebbe mai potuto funzionare senza loro alla gestione. Tutto è stato incredibilmente collaborativo. Loro sono stati rispettosi di tutti gli showrunner che hanno creato i personaggi e li sentono propri. Ci siamo scambiati commenti e idee e questo è l’unico modo per realizzare uno show con personaggi che hanno già una “vita” propria. Farlo tenendosi tutto nelle proprie mani, non avrebbe mai funzionato.”

La Rosenberg, comunque, non collabora direttamente al progetto dei Defenders e alla gestione del personaggio di Jessica in quello show.

“Ma siamo in costante contatto. Se qualcosa cambia per uno dei nostri personaggi, informiamo subito tutti gli altri. Non c’è altra possibilità che gestire in questo modo gli show Marvel. Loro (la Marvel) stanno facendo una cosa incredibile, tanti show gestiti da persone diverse, che si riuniranno in un unico show, che dipende dagli sviluppi di tutti gli altri.”

La prossima stagione di Jessica Jones

luke cageChiaramente non può dire molto di più sulla seconda stagione di Jessica Jones, in attesa dell’arrivo dei Defenders, ma dice che i fan si potranno aspettare qualcosa di nuovo.

“Ci sono elementi nuovi e sorprendenti per tutti i personaggi. Nuove e sorprendenti relazioni. A nessuno di noi interessa rifare le stesse cose con gli stessi personaggi. Questo è quello che succede nei network televisivi, mentre qui (in Netflix) è diverso: vogliamo spingere i nostri protagonisti in posti nuovi dove non sono mai stati prima. Questo ci da emozioni maggiori.”

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Fonte: THR

About Andrea Sartor

Cresciuto a pane (ok, anche qualche merendina tipo girella o tegolino... you know what I mean... ) e telefilm stupidi degli anni 80 e 90, il mondo gli cambia con Milch, Weiner, Gilligan, Moffat, Sorkin, Simon e Winter. Ha pianto davanti agli uffici dell'HBO. Sogno nel cassetto: pilotare un Viper biposto con Kara Starbuck Thrace e uscire con Number Six (una a caso, naturalmente). Nutre un profondo rispetto per i ragazzi e le ragazze che lavorano duramente per preparare gli impagabili sottotitoli. Grazie ragazzi, siete splendidi

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