- scheda e trailer
- recensione
DATA USCITA: 6 aprile 2017
GENERE: Drammatico
REGIA: Aki Kaurismäki
ATTORI: Sherwan Haji, Sakari Kuosmanen, Ilkka Koivula, Janne Hyytiäinen, Kaija Pakarinen
NAZIONALITÁ: Finlandia
DURATA: 98′
DISTRIBUITO DA: Cinema
Trama: Il film racconta il bizzarro incontro tra Khaled, un giovane rifugiato siriano, che quasi per caso si ritrova a Helsinki come passeggero clandestino su una carboniera, e Wilkström, rappresentante di camicie, che lascia moglie e lavoro per darsi alla gestione di un’insolito ristorante: La Pinta Dorata.
L’altro volto della speranza è il nuovo film di Aki Kaurismaki, il regista finlandese noto per le sue collaborazioni e coproduzioni transnazionali. In questo caso si tratta di un film che coinvolge nazioni molto lontane fra loro e culture estremamente diverse per raccontare una storia di attualità stringente. Fin dove può spingersi la speranza di trovare un luogo in cui non sentirsi minacciati? Ebbene, Kaurismaki riesce a raccontarcelo con grande serietà ma anche con un tocco di leggerezza ed ironia.
L’altro volto della speranza: la storia
L’altro volto della speranza racconta la storia di incontri più o meno fortunati, racconta di confini ideologici e politici, racconta le difficoltà che sopraggiungono con un cambio drastico della propria vita. Siamo in Finlandia, ai giorni nostri. Due storie si svolgono in parallelo e arrivano ad incrociarsi. Da una parte c’è un uomo in età avanzata, Wilkström, che si separa dalla moglie e decide di abbandonare la sua vecchia attività di commerciante per darsi al campo della ristorazione. Dall’altra c’è un giovane siriano Khaled rifugiatosi come clandestino su una nave che approda nel porto di Helsinki. Entrambi cercano di cambiare vita, di ripartire da zero e costruirne una del tutto nuova, ma le difficoltà subentrano inevitabilmente. Senza che il film cada nel drammatico più estremo e strappalacrime, la complicata storia di Khaled in fuga dalla sua terra a causa dei bombardamenti che gli hanno portato via quasi tutta la famiglia finirà per incrociare quella di Wilkström, che lo aiuterà assumendolo come dipendente nel suo ristorante.
…Non fatevi impressionare dall’argomento!
Una trama di questo tipo potrebbe lasciare un po’ dubbiosi e scettici. La storia potrebbe prendere una piega straziante nel raccontare le atrocità e gli effetti collaterali di una guerra che tuttora stenta a trovare una fine. Ma Kaurismaki riesce ad affrontare la questione con una sottigliezza molto singolare. Racconta in modo piuttosto oggettivo, senza abbandonarsi a sentimentalismi o emozioni marcate. Certo, non mancano i momenti di maggiore serietà più cruda, come il resoconto delle peripezie e degli ostacoli che Khaled ha dovuto affrontare nel suo lungo viaggio dalla Siria attraverso l’Europa. L’assistente sociale stessa sembra rimanere piuttosto colpita, senza tuttavia darlo troppo a vedere. Di conseguenza, dopo il suo racconto pieno di disavventure, rimaniamo colpiti a nostra volta dal fatto che gli venga rifiutata la richiesta di asilo politico e che, al contrario, vogliano rimandarlo ad Aleppo, dove i bombardamenti continuano senza sosta. Davanti a tali ingiustizie sociali, dove può sopravvivere la speranza?
Un film obiettivo, ironico ed interessante
L’altro volto della speranza, con la sua regia curatissima ed un’estetica più nordica di quanto siamo abituati a vedere sul grande schermo, riesce a coinvolgerci senza sconvolgerci. Riesce a strapparci persino dei sorrisi e delle risate grazie alle situazioni a tratti al limite del surreale ed ai personaggi curiosi, vagamente algidi ma pur sempre altruisti.
La recitazione stessa degli attori contribuisce molto a questa narrazione che tende a prendere una distanza più obiettiva dall’argomento, ma riesce a creare anche degli effetti comici piuttosto particolari. Noi siamo abituati ad una comicità più esuberante, che a volte sfocia nel ridicolo, e forse per questo il film non verrà molto apprezzato. Si tratta di una comicità più fredda, più composta, a tratti un po’ autistica ed alienata, ma non meno divertente.
Non si tratta di un film facile ed immediato, a tratti è piuttosto lento, ma sicuramente insolito ed interessante.
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L'altro volto della speranza
Valutazione globale
un tragicomico insolito e nordico