Presentato in Concorso all’edizione 2017 della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, arriva nelle sale l’ultimo film di Robert Guédiguain La casa sul mare (La villa).
La casa sul mare: la sinossi
Tre fratelli si ritrovano al capezzale del padre appena colto da un malore nella sua casa al mare in una baia vicino Marsiglia. La convivenza forzata nella casa di famiglia è l’occasione per ognuno di loro per riflettere sulla propria vita. Mentre si trovano a fare i conti con il proprio passato, l’attualità irrompe sulla scena: il naufragio di una nave di migranti sarà un’ulteriore occasione per interrogarsi sul senso della propria esistenza.
La casa sul mare: le nostre impressioni
La casa sul mare è un film di Robert Guédiguain e chi conosce un po’ la sua cinematografia se ne rende subito conto. Il racconto del regista francese è durato oltre trent’anni e nel suo ultimo film vuole trarre le conclusioni su quella generazione così carica di aspettative e speranze. Quello del regista francese è un racconto che parte dal suo film del 1985 Ki lo sa?, di cui vediamo uno spezzone utilizzato per mostrare i protagonisti da giovani, e si conclude in maniera agrodolce nel 2017 in questo film.
I tre figli rappresentano le espressioni di un certo tipo di sinistra che Guédiguain ha spesso ritratto nelle sua opere: Angèle, l’artista impegnata che recita Brecht a teatro; Joseph, l’intellettuale che si sente operaio nell’anima; Armand che ha fatto una vita di rinunce pur di portare avanti gli ideali del padre.
La casa sul mare parla di una generazione ormai adulta in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, guardando con nostalgia ad un passato in cui le persone erano diverse. L’arrivo improvviso e dirompente della modernità, rappresentata da tre ragazzini rifugiati, porta, non solo metaforicamente, quella generazione, con le conquiste ed i fallimenti passati, a dover per forza di cose cambiare e proiettarsi verso il futuro senza restare più in quel limbo che è il presente.
Se il film rispecchia le aspettative per quanto riguarda il tema e lo stile asciutto e pulito di Guédiguain, è sicuramente troppo carico di spunti che rimangono inespressi. I riferimenti sono solo accennati e funzionali solo all’allegoria politica, ma non vengono analizzate le conseguenze umane sui protagonisti che non sono molto più che figure stereotipate. L’inserimento di scene non strettamente collegate alla trama fa in modo che la sceneggiatura diventi a tratti superficiale ed in certi punti la narrazione perda ritmo.
La casa sul mare
Valutazione globale - 5
5
Nostalgico ma superficiale
La casa sul mare: un giudizio in sintesi
La casa sul mare è un film che parla di politica, sia per la tematica dei migranti sia per la riflessione, a volte anche cinica e spietata, della generazione contemporanea al regista (nato nel 1953). Se sul lato della metafora sociale e politica il film è completo e perfettamente inserito nella filmografia di Guédiguain, è dal punto di vista del ritmo e di una sceneggiatura un po’ confusionaria che si riscontrano le problematiche maggiori. Peccato anche per i dialoghi che sono lunghi e troppo aulici, forzati anche in presenza di un cast ben rodato e di una Ariane Ascaride misurata e brava come di consueto.
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un film che rispetta lo spettatore, in quanto lascia allo stesso spettatore ogni considerazione sulle problematiche che emergono dal film