Non è la prima esperienza dell’artista, designer, fotografo e attivista pechinese Ai Weiwei al cinema. Nel 2012 Alison Klayman ha girato Never Sorry, il documentario biografico sui momenti più salienti della vita dell’artista politicamente impegnato presentato a Cannes. Quest’autunno Ai Weiwei tornerà sul grande schermo, ma questa volta come regista di Human Flow, un film documentario che ritrae l’attuale crisi mondiale dei rifugiati.
«Essere un rifugiato è molto più di una condizione politica, è la più perversa forma di crudeltà che può essere esercitata contro l’essere umano». Queste sono le prime parole che aprono il trailer di Human Flow.
Human Flow di Ai Weiwei girato in 23 nazioni diverse

Ai Weiwei ha scelto di presentare Human Flow al Festival di Venezia e questa scelta, considerata l’attuale politica europea sulla gestione dei flussi migratori, è tutt’altro che anodina. Ma la militanza di Ai Weiwei in favore dei rifugiati ha trovato molteplici forme di espressione oltre a quella cinematografica: la crisi globale delle migrazioni è infatti il soggetto principale di molti lavori dell’artista, com’è possibile vedere nelle le numerose installazioni presenti alla National Gallery di Praga, a Berlino e a Vienna.
Human Flow sarà nei cinema a partire dal 13 ottobre.
Fonte: Indiewire
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