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Guerrilla: Showtime e Idris Elba per una serie sul razzismo UK nei 70

Guerrilla è una serie tv che, apparentemente, arriva al momento appropriato. Stiamo entrando nell’era di Trump e tutti i panel di presentazione dei network ai recenti TCA sono stati filtrati attraverso il prisma di Donald Trump e, effettivamente, nessun panel come quello per Guerrilla, serie ambientata negli anni 70 del secolo scorso è stato così preciso.

Guerrilla

guerrillaShowtime e Sky Atlantic hanno prodotto la serie da sei episodi, grazie al produttore esecutivo, sceneggiatore e regista John Ridley (12 anni schiavo) e con la partecipazione recitativa e produttiva di Idris Elba (Luther). Lo show racconta la storia di una coppia di Londra che libera un prigioniero politico e forma una cellula sotterranea radicale che prende di mira il Black Power Desk, una unità di controspionaggio dedicata a schiacciare l’attivismo nero.

Il progetto esordirà domenica 16 aprile su Showtime, e la stessa settimana sulla britannica Sky (quindi prevedibilmente arriverà in Italia sulla stessa Sky Atlantic, anche se non è detto sapere con certezza e quando).

Guerrilla, Trump e la Brexit

Alla domanda riferita alle somiglianze tra il Regno Unito dell’epoca e il Trumpismo di oggi, Babou Ceesay , che interpreta il protagonista maschile, ha ricordato ai critici televisivi che il voto sulla Brexit ha avuto luogo in precedenza nel 2016, ed è stato allo stesso modo “straziante” per l’industria locale.

“Decisamente è difficile trovare nel nostro settore qualcuno che abbia sostenuto ciò che è accaduto in aprile e maggio. Quello che sta succedendo ora è che la vita andrà avanti, a prescindere, ma il gioco ha iniziato a rallentare.”

“Porsi contro a icone transitorie è, nel lungo termine, poco utile” ha affermato Scott, insistendo che Guerrilla “sarebbe esistito indipendentemente da chi ci sarebbe stato nello Studio Ovale, dopo le elezioni di quest’autunno, perché i problemi esistono da decenni e non sono solo legati a chi c’è ora.”

Il trailer

“Il senso di privazione dei diritti civili può essere nuovo per alcuni” ha inoltre affermato e citando due frasi prese dal trailer ha aggiunto: “Possiamo o dire qualcosa o non fare nulla. Quando la gente mi chiede cosa ho fatto non ho intenzione di dire mi sono seduto ad osservare”

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Fonte: Deadline

About Andrea Sartor

Cresciuto a pane (ok, anche qualche merendina tipo girella o tegolino... you know what I mean... ) e telefilm stupidi degli anni 80 e 90, il mondo gli cambia con Milch, Weiner, Gilligan, Moffat, Sorkin, Simon e Winter. Ha pianto davanti agli uffici dell'HBO. Sogno nel cassetto: pilotare un Viper biposto con Kara Starbuck Thrace e uscire con Number Six (una a caso, naturalmente). Nutre un profondo rispetto per i ragazzi e le ragazze che lavorano duramente per preparare gli impagabili sottotitoli. Grazie ragazzi, siete splendidi

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