Solaris
Regia: Andrej Arsen’evič Tarkovskij
Cast: Donatas Banionis, Natal’ja Bondarčuk, Jüri Järvet, Anatolij Solonicyn
Anno: 1972
Strane cose accadono nella stazione spaziale nei pressi del pianeta oceanico Solaris: sembra che il pianeta percepisca i nostri desideri e sappia a suo modo, incurante delle conseguenze, farci ritrovare ciò che abbiamo perduto. Definito all’epoca “il 2001: Odissea nello spazio sovietico”, Solaris è tutto fuorché una copia del film di Kubrick: è un film di una potenza lirica fuori dal comune, nutrito da una riflessione esistenzialistica tutta russa e dallo sguardo mistico di Tarkovskij. Da vedere rigorosamente nella versione integrale.
Il Vangelo secondo Matteo
Regia: Pier Paolo Pasolini
Cast: Enrique Irazoqui, Margherita Caruso, Susanna Pasolini, Marcello Morante
Anno: 1964
Nella tradizione religiosa cristiana il Natale è la festa della nascita del figlio di Dio, si presta pertanto a fungere da occasione di riflessione sui contenuti propri del Cristianesimo: l’approccio poetico, umano, di Pasolini, è contraddistinto da una vocazione verso la realtà contadina dell’Italia degli anni ’60, verso gli emarginati di una società votata irrimediabilmente al boom economico. Girato a Matera e in molti altri luoghi del Sud con attori non professionisti e un linguaggio cinematografico povero e anti-barocco, il Vangelo di Pasolini è indubbiamente uno dei film più significativi del cinema italiano.
Brian di Nazareth
Regia: Terry Jones
Cast: Graham Chapman, John Cleese, Michael Palin, Eric Idle, Terry Jones
Anno: 1979
Per restare nell’ambito della riflessione sul Cristianesimo, ma cambiando decisamente genere, la satira dissacrante dei Monty Python si approccia al tema religioso dal punto di vista della critica di costume. Bersaglio del film – una delle vette dello humour inglese – è qualsiasi forma di fanatismo ideologico. Intelligente, divertente e mai blasfemo.
Fellini Satyricon
Regia: Federico Fellini
Cast: Martin Potter, Hiram Keller, Salvo Randone
Anno: 1969
Si sa, il Natale è anche il momento dei grandi cenoni in famiglia, delle grandi abbuffate, e una grande abbuffata, sia in senso concreto che in senso metaforico, sta al centro di uno dei capolavori di Federico Fellini spesso dimenticato o snobbato: il Satyricon, tratto dall’omonima opera di Petronio. Ambientato in una Roma sospesa tra l’arcaico e il post-apocalittico, il film porta all’estremo, anche nella forma filmica, la diagnosi della crisi della cultura occidentale che Fellini aveva esplorato già ne La dolce vita. Grottesco e visionario.
Fantasia
Regia: A.A.V.V.
Cast: Leopold Stokowski, Deems Taylor, Walt Disney
Anno: 1940
Terzo in ordine cronologico dei “Classici Disney”, Fantasia è ancora oggi, quasi ottant’anni dopo, una meravigliosa perla dell’animazione americana: diviso in otto episodi costruiti su grandi brani di musica classica diretti da Leopold Stokowski, direttore dell’Orchestra di Filadelfia, Fantasia gioca con l’immaginario infantile senza temere di evocare atmosfere più cupe e infernali. Come dimenticare il Topolino dell’episodio “L’apprendista stregone”? E come non emozionarsi con il dittico “Una notte sul Monte Calvo” (Mussorgskij) e “Ave Maria” (Schubert) che chiude il film?
La freccia azzurra
Regia: Enzo D’Alò
Cast: Dario Fo, Lella Costa, Monica Bertolotti
Anno: 1996
Desidero concludere questi consigli filmici di Natale con un magico film che ha segnato la mia infanzia: tratto dal racconto di Gianni Rodari, diretto da Enzo D’Alò e impreziosito dalla collaborazione del compianto Dario Fo e dalle musiche di Paolo Conte, La freccia azzurra – storia d’un gruppo di balocchi che per l’Epifania cerca di evadere dalle grinfie di un avido negoziante – è un classico dell’animazione italiana da vedere e rivedere. Anche se si è adulti.
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