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Festival di Annecy: il grande successo del film Loving Vincent

Siamo all’ultimo giorno dell’edizione 2017 del Festival di Annecy, che come ogni anno offre l’occasione di vedere in anteprima numerosi film d’animazione. Spesso e volentieri ci sono delle sorprese, vengono presentati piccoli tesori nascosti di un tipo di cinema che dovrebbe, in teoria, essere dedicato ad un pubblico più giovane. Eppure in certi casi si tratta di piccoli capolavori, che vengono largamente apprezzati dal pubblico adulto e critico del festival, come nel caso di Loving Vincent.

Loving Vincent: l’ovazione al Festival di Annecy

Festival di AnnecyIl film è stato proiettato in anteprima mondiale al Festival di Annecy ed ha ricevuto più di dieci minuti di applausi ininterrotti con una altrettanto lunga standing ovation. Si tratta del primo lungometraggio interamente dipinto ed è stato proiettato nella sala più grande del Festival. Si tratta del film di debutto per Dorota Kobiela e Hugh Welchman, che hanno ricevuto una calorosissima accoglienza dal loro pubblico. Il successo dell’anteprima si è dunque diffuso rapidamente sui social media, dove è proliferata una lunga serie di commenti entusiasti.

Senza ombra di dubbio sarà uno dei film più discussi dell’intero Festival di Annecy.

Una storia misteriosa con una tecnica particolare

Il film si concentra sulla figura di Vincent Van Gogh, uno dei pittori moderni più famosi in assoluto, le cui opere vengono viste tutti gli anni da milioni di persone. Si tratta di un biopic di finzione avvolto nel mistero, realizzato con una tecnica estremamente elaborata.

Festival di AnnecyCon una vibrante tavolozza di colori, Loving Vincent è stato creato con una stop-motion fatta di colpi di pennello ad olio su tela unita alla tecnica del rotoscope, per la quale le scene vengono ricalcate da una pellicola filmata in precedenza con la performance vera e propria degli attori.

La storia racconta gli ultimi giorni ancora misteriosi che precedettero la morte di Vincent Van Gogh. Secondo quanto ha detto Welchman “dopo aver letto diversi libri e più di 800 lettere scritte dal pittore, abbiamo deciso di creare una storia che includesse personaggi inventati”.

Un omaggio al pittore ed un invito ad approfondire la sua storia

Si tratta a tutti gli effetti di un grosso lavoro collettivo che ha richiesto più di un centinaio di pittori. Kobiela ha commentato: “volevo che questo film fosse un modo per tenere viva la storia di Van Gogh, perché la sua è una storia bellissima, e speriamo che questo film incoraggi le persone a vedere il lavoro di Vincent e a leggere anche le sue lettere”.

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Fonte: Variety

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