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Come Sunday

Domenica (Come Sunday): recensione del film Netflix con Chiwetel Ejiofor

Domenica (Come Sunday) è il titolo del nuovo film di Joshua Marston sbarcato su Netflix il 13 aprile. Presentata all’ultima edizione del Sundance Film Festival, la pellicola è basata sulla vera storia del vescovo evangelista Carlton Pearson.

Domenica (Come Sunday): sinossi

Come SundayIl vescovo evangelista Carlton Pearson (Chiwetel Ejiofor) ha fondato in Oklahoma l’Higher Dimensions Evangelistic Center. Per la propria chiesa egli si spende indefessamente, a volte trascurando la propria famiglia. Tra letture appassionate delle scritture, sermoni intensi e canti gioiosi, Pearson raggiunge la fama nazionale e continua ad allargare il proprio seguito, fornendo al paese un piccolo miracolo di perfetta integrazione tra bianchi e neri uniti dalla stessa fede. Un giorno, sostenendo di aver sentito direttamente la voce di dio, comincia a maturare convinzioni confliggenti con il suo stesso presupposto fideistico: lungi dall’essere diretta conseguenza della libera scelta individuale di incontrare dio nelle scritture, la salvezza viene garantita a tutti, persino ai sofferenti dell’Africa vittime di guerre e carestie. Le nuove posizioni di Pearson, ai limiti dell’eresia, metteranno in crisi non solo la sua chiesa, ma la sua stessa vita.

Domenica (Come Sunday): le nostre impressioni

Come SundayDomenica (Come Sunday) affronta questioni di rilevanza capitale per ogni essere umano: anzitutto il rapporto con la fede e, collegata ad essa, la libertà di scelta. Il variopinto e rumoroso universo evangelista, distante dall’austera e solenne liturgia del Vecchio Continente, fornisce una cassa di risonanza perfetta per la parabola del vescovo Carlton Pearson, poiché condensa in maniera efficace tali questioni universali e le ricollega al tema della fratellanza universale. È questo, infatti, il fulcro tematico attorno al quale si avvita l’intero film. La chiesa di Pearson, capace di raccogliere in egual misura neri e bianchi, è simbolo ed anticipazione dello sviluppo della trama.

Marston firma una regia che narra gli eventi attraverso un azzeccatissimo “climax discendente”. Inizialmente lo spettatore viene quasi stordito da una complessiva atmosfera all’insegna dell’eccesso. Si va dall’atmosfera rumorosa della chiesa evangelica all’incrollabile intransigenza del vescovo, che nega il proprio aiuto ad un vecchio zio in difficoltà perché non ritiene autentico e onesto il suo pentimento; si passa da questioni profonde legate alla sessualità, affrontate dai protagonisti con un atteggiamento ai limiti del farisaico, alle più prosaiche faccende legate all’importanza dei poster pubblicitari che raffigurano il volto del vescovo. Col procedere del film quest’atmosfera si dirada, esattamente come la chiesa del vescovo si svuota di fedeli che non si riconoscono più in una dottrina che, parlando di riconciliazione universale, pare prescindere dalle scritture, dalla fede e dai dogmi millenari. Giudicato eretico, il vescovo perde seguaci, collaboratori e visibilità, letteralmente non meno che metaforicamente. È in questa sorta di continua sottrazione che risalta il raggiungimento di ciò che, per lui, è l’autentica fede: quella che corre in soccorso dei reietti e che cerca di alleviare ogni forma di emarginazione sociale. E, non a caso, è proprio nel silenzio di un nuovo battesimo autocelebrato che la rinascita di Pearson ha luogo, in una delle scene più intense del film.

Come SundayLa pellicola di Marston insiste senza sbavature né facili moralismi su tematiche complesse, ed ha l’enorme pregio di non cedere al buonismo manicheo che “salva” il vescovo e “condanna” i suoi ex collaboratori, o la chiesa tutta. Perfetta l’interpretazione di Chiwetel Ejiofor, in evidente stato di grazia. Già noto al pubblico per 12 anni schiavo, l’attore britannico è perfettamente a suo agio nei primi piani che ne catturano lo sguardo intenso, turbato e commosso. Lo spettatore, per suo tramite, è sempre in grado di immedesimarsi in maniera simbiotica con il suo personaggio.

La fotografia non mostra picchi stilistici, specie nella prima parte del film, ma alla lunga rivela una certa ricercatezza ed eleganza, in sintonia con l’evolvere complessivo della pellicola verso quel registro intimista del quale si è parlato in precedenza. E, a nostro avviso, si rivela sempre più convincente fino a diventare un asse portante dell’intera struttura filmica.

Domenica (Come Sunday)

Valutazione globale - 6.5

6.5

Appassionante e ben diretto

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Domenica (Come Sunday): un giudizio in sintesi

Come SundayDomenica (Come Sunday) racconta la storia del vescovo evangelista Carlton Pearson, condannato per eresia dal Collegio dei vescovi pentecostali afroamericani. Pur affrontando temi di rilevanza universale quali la fratellanza universale, il rapporto con la fede e la scelta individuale, il film non cede mai alla tentazione di semplicistiche risposte. La regia di Joshua Marston risulta convincente, ben costruita attorno ad una sorta di climax discendente che avvicina progressivamente protagonista e spettatore verso l’essenziale, ossia la scoperta di una forma di religiosità lontana dai canoni ma vicina alle fasce emarginate della società.

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About Vito Piazza

Tutto inizia con Jurassic Park, e il sogno di un bambino di voler "fare i film", senza sapere nemmeno cosa significasse. Col tempo la passione diventa patologica, colpa prevalentemente di Kubrick, Lynch, Haneke, Von Trier e decine di altri. E con la consapevolezza incrollabile che, come diceva il maestro: "Se può essere scritto, o pensato, può essere filmato".

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