Titolo: Ballata senza nome
Editore: Frassinelli
Pagine: 192
Costo: 17,90€
Uscita: 24 Ottobre 2017
Ballata senza nome di Massimo Bubola. A cento anni dalla battaglia di Caporetto, uno dei più importanti cantautori italiani dà voce a una vera e propria “Antologia di Spoon River” della Prima Guerra Mondiale.
Ballata senza nome
È il 28 ottobre 1921. Siamo nella basilica di Aquileia. Gli occhi di tutti sono rivolti alle undici bare al centro della navata, e alla donna che le fronteggia: Maria Bergamas, che deve scegliere il feretro che verrà tumulato a Roma, nel monumento al Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati italiani caduti durante la Grande Guerra. Maria passa davanti a ogni bara, e ognuna le racconta una storia.
Sono vicende di giovani uomini, strappati alle loro famiglie, ai loro amori, ai loro lavori, finiti a morire in una guerra durissima e feroce: contadini e cittadini, braccianti e maestri elementari, fornai, falegnami, muratori e seminaristi che parlano in latino con il nemico ferito sul campo di battaglia. Attraverso le voci di questi soldati senza nome non solo riviviamo i momenti cruciali della Grande Guerra ma riscopriamo un’Italia che oggi si può dire definitivamente scomparsa.
Bubola cerca di creare una sorta di mappa dei sentimenti di allora: dall’amore coniugale a quello fraterno, dall’amore per l’Eterno a quello empio e blasfemo. In questa «ballata senza nome», fonde il suo lungo percorso di musicista con una sensibilità linguistica davvero rara: fa rinascere parole dimenticate e le armonizza, dando alla luce un’opera destinata a rimanere nel tempo, sia per il suo valore storico e culturale, sia per la sua qualità lirico-letteraria.
Massimo Bubola
Massimo Bubola, nome di culto e figura centrale della musica d’autore italiana, è poeta, musicista, scrittore. Ha al suo attivo venti album che tracciano un percorso unico nella letteratura musicale del nostro Paese. Già alla fine degli anni Settanta, Bubola arriva a maturare una formula musicale ricca di suggestioni letterarie, che influenzerà la scena italiana a cominciare da Fabrizio De André, con cui scrive e compone due storici album come Rimini e L’Indiano e firmerà altre grandi canzoni popolari come Il cielo d’Irlanda.
Nel 2006 ha pubblicato una raccolta di poesie Neve sugli aranci, e nel 2009 il suo primo romanzo, Rapsodia delle terre basse. Negli ultimi anni si è dedicato alla riscoperta del patrimonio artistico, musicale e storico legato alle vicende della Prima guerra mondiale. Da questo lavoro hanno avuto origine due album: Quel lungo treno e Il Testamento del Capitano, seguito dall’album antologico Da Caporetto al Piave.
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Fonte: Ufficio Stampa Frassinelli