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The Looming Tower: recensione del pilot della serie Amazon sull’11/9

The Looming Tower, sbarcata da qualche giorno in America, in Italia arriva su Amazon Prime Video la nuova serie TV dedicata ai retroscena dell’11 settembre e alle frizioni e lotte intestine tra CIA e FBI con protagonista d’eccezione il bravissimo (e sempre verboso) Jeff Daniels (The Newsroom, Godless).

The Looming Tower, pilot: la sinossi

Siamo a 3 anni dal dramma dell’11 settembre, in un periodo nel quale Al Quaida inizia a rendersi visibile all’opinione mondiale, mentre l’audience planetario corre dietro alle rivelazioni hot di Monica Lewinsky.

the looming towerIn questo periodo vediamo come la mancanza di collaborazione, le gelosie e i differenti modi di intendere il proprio mandato tra CIA e FBI abbiano involontariamente ridotto la sicurezza degli Americani e accelerato la discesa del monto nella china di terrore che da pochi anni più in là avrebbe iniziato a trascinarci verso il basso.

John O’Neill (Jeff Daniels) e Martin Schmidt (Peter Sarsgaard, The Killing, Jackie) son i due uomini in capo alle agenzie investigative che lotteranno per il potere e per il futuro del loro Paese.

The Looming Tower, pilot: le nostre impressioni

The Looming Tower è una serie che si pone l’obiettivo di abbinare action e drama politico, in un mix che possa attirare l’attenzione di un pubblico, non solo americano, grazie ad una storia, purtroppo, nota anche a chi vive nell’angolo più isolato del pianeta e alle ottime interpretazioni soprattutto di Jeff Daniels, attore che difficilmente sbaglia una parte, anche se spesso le fa tutte molto simili, e Peter Sarsgaard.

the looming towerUna strada del genere richiama alla mente specialmente negli ultimi anni un prodotto come Homeland, anche se in questo caso ci sono parecchie differenze nell’esecuzione del lavoro.

The Looming Tower si presenta come una storia sicuramente più corale, nella quale, nonostante la scena venga spesso rubata da Daniels, sono molti i membri del cast a essere protagonisti e, soprattutto, è la storia in sé ad essere padrona. Il fuoco narrativo viene messo su quanto successo in quei drammatici anni e l’incombenza della tragedia dell’11 settembre, richiamata in quell’immagini finali con sullo sfondo le Torri Gemelle, attira tutta l’attenzione dello spettatore con questo grande senso di anticipazione.

Avendo dato tanta importanza alla Storia in sé, questo fa sì che lo show si complichi parecchio, per seguire tutta la complessità di una vicenda così sfaccettata e di difficile narrazione. Ed è proprio qui, secondo me, che lo show restringe notevolmente il suo pubblico, rinunciando molto ad un racconto simbolico, più accessibile, per entrare nei labirintici dettagli di una storia che si vuole raccontare con compiutezza.

the looming towerA questo aggiungiamo Jeff Daniels che, pur nella sua grande bravura, interpreta un personaggio molto simile a Will McAvoy di The Newsroom, che ha la funzione di accelerare l’inserimento dello spettatore nella storia, fungendo quasi da narratore nascosto. Per seguire Daniels, il suo personaggio, i dialoghi fiume, l’attenzione deve rimanere sempre alta e le scene d’azione o quelle più legate alla vita privata del protagonista principale servono sostanzialmente proprio ad alleggerire il narrato.

The Looming Tower - pilot

Valutazione globale - 7

7

Necessario, curato ma complesso

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The Looming Tower, pilot: un giudizio in sintesi

Che The Looming Tower sia una serie da vedere è sicuramente un dato di fatto, è una serie bella, importante, ben costruita e ben recitata, a giudicare da questo pilot, ma è una serie di “genere” per cui bisogna essere appassionati per seguirla con l’attenzione che richiede.

the looming towerNon è solo un romanzo spionistico e non è necessariamente un action, non è solo un political drama e nemmeno un biopic sulla vita privata di personaggi reali di quegli anni; è un po’ di tutto questo, messo insieme e shakerato, in una storia che cambia spesso registro e tipologia, una serie che si presenta come tesa e cupa, soprattutto per il suo finale noto.

Ma rimane in ogni caso da vedere, anche perché è un affresco di storia recente, non solo americana, molto curato e dettagliato.

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About Andrea Sartor

Cresciuto a pane (ok, anche qualche merendina tipo girella o tegolino... you know what I mean... ) e telefilm stupidi degli anni 80 e 90, il mondo gli cambia con Milch, Weiner, Gilligan, Moffat, Sorkin, Simon e Winter. Ha pianto davanti agli uffici dell'HBO. Sogno nel cassetto: pilotare un Viper biposto con Kara Starbuck Thrace e uscire con Number Six (una a caso, naturalmente). Nutre un profondo rispetto per i ragazzi e le ragazze che lavorano duramente per preparare gli impagabili sottotitoli. Grazie ragazzi, siete splendidi

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