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Jumanji – Benvenuti nella giungla: recensione del film di Jake Kasdan

Ci sono dei film che ci legano alla nostra infanzia, quei film che, pur non essendo capolavori, abbiamo visto e rivisto in tv, di cui abbiamo consumato le oramai obsolete videocassette e di cui conoscevamo ogni frame o battuta. Per chi è nato tra gli anni ’80 e l’inizio dei ’90 uno di questi film è sicuramente Jumanji, film del 1995 di Joe Johnston, tratto dal libro di Chris Van Allsburg, con protagonista un indimenticabile Robin Williams.

A distanza di oltre 20 anni, come è accaduto per tanti simboli cult di quella generazione, dai Power Rangers al fenomeno It, Jumanji torna al cinema con il sequel/reboot del precedente. E’ in sala, infatti, dal primo giorno del 2018 Jumanji – Benvenuti nella giungla, diretto da Jake Kasdan e interpretato da Dwayne Johnson, Kevin Hart e Jack Black.

Jumanji – Benvenuti nella giungla: la sinossi

Costretti a trascorrere delle ore in punizione a scuola, quattro ragazzi, il nerd Spencer, la timida Martha, la popolare Bethanie ed il bulletto Fridge,  si imbatteranno in un videogame, Jumanji. Una Jumanjivolta avviata la partita, i quattro si ritroveranno a vivere personalmente, o meglio nel corpo degli avatar selezionati, lontani dalla loro reale personalità, l’avventura nella giungla. Dalla guida del gioco Nigel apprendono la storia dell’isola, lo scopo del gioco, cioè riporre l’occhio di giaguaro, rubato da Van Pelt per controllare gli animali dell’isola, nella sua collocazione originaria e urlare il nome del gioco, e anche della presenza di un quinto giocatore, rinchiuso nel gioco da ben 20 anni. Tra avventura e sfide mozzafiato, i ragazzi metteranno in discussione se stessi e riusciranno ad affrontare le loro paure quotidiane.

Jumanji – Benvenuti nella giungla: le nostre impressioni

E’ difficile recensire questo film. Come per ogni operazione effetto nostalgia o reboot, il confronto con l’originale è sempre dietro l’angolo, come anche l’elevata possibilità di non reggere il peso di Jumanjitale eredità. In questo caso il paragone non regge minimamente, ma la questione altamente discutibile è che vedendo il film di Kasdan sembra di essere di fronte a qualcosa di assolutamente anonimo, che rievoca l’originale solo nel titolo (e nel richiamo al personaggio di Williams).

Il Jumanji originale catturava, oltre per il già citato protagonista, anche per la dinamicità della storia, per elementi cult e il “mash-up” tra il mondo reale e il gioco da tavola. La fusione tra i due livelli di storia è la chiave vincente del film. Nel nuovo Jumanji, invece, il film si svolge totalmente all’interno del videogame, senza incidenza nel mondo reale. Il risultato? Tutto sa di già visto, di un semplice film d’avventura nella giungla di cui sinceramente non credo i cinefili o i fan del film originale avessero bisogno.

JumanjiAi luoghi e scenari comuni dei film d’avventura, purtroppo, sono aggiunti tutti gli stereotipi della commedia americana. La sceneggiatura, infatti, è assai prevedibile, vive dei luoghi comuni della comicità a stelle e strisce, anche nella caratterizzazione dei personaggi, e i dialoghi risultano banali, già sentiti e raramente riescono a far ridere. A completare quest’operazione poco riuscita ci pensano una regia alquanto anonima e impersonale e un cast di divi da blockbuster che ricalcano personaggi già interpretati in altri film, rievocando mimiche ed espressioni che sanno di già (fin troppo) visto.

Jumanji - Benvenuti nella giungla

valutazione globale - 4

4

un reboot mal riuscito

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Jumanji – Benvenuti nella giungla: un giudizio sintetico

Un’operazione nostalgia poco riuscita per la mancanza di quegli elementi che avevano reso cult il primo film.

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