Home / Recensioni / Connectography: la recensione del libro di Parag Khanna
connectography

Connectography: la recensione del libro di Parag Khanna

connectographyAutore: Parag Khanna
Titolo: Connectography. Le mappe del futuro ordine mondiale
Edizione italiana: Fazi
Pagine: 614
Prezzo 26 €

 


Osservare il mondo attraverso la lente della connettività genera nuove visioni su come stiamo organizzando noi stessi in quanto specie.

E’ nei momenti di incertezza, come quello che viviamo nel presente, che le persone desiderano sapere cosa sta per accadere. Il massimo che possiamo fare, però, è prospettare scenari possibili. Parag Khanna è un famoso stratega geopolitico indiano, nonché grande viaggiatore e autore di bestseller, che mette a frutto le sue esperienze di studioso e osservatore cosmopolita per proporre, più che una predizione sul destino del mondo, un metodo che ci aiuti a districarci nella fitta complessità di processi che determinano le trasformazioni in atto. La linea guida della sua ricerca? Maggiore è la diversità di prospettive, più ricco è lo scenario che ne risulta.

Connettography. Il punto di partenza, disegnare una nuova mappa del mondo

connectographyQuale altra immagine del mondo è più immediata della sua rappresentazione su una mappa? La mappa ha il potere iconico di plasmare la visione che la gente ha del mondo. Partendo da una digressione storica sull’evoluzione delle carte geografiche, Khanna con Connectography ci mette di fronte uno specchio, in cui a poco a poco affiorano riflesse le assunzioni implicite che si dipanano nella nostra mente a partire da un’immagine. Un piccolo stimolo è sufficiente a far riflettere: le cartine politiche, quelle che regnano trionfanti sui muri delle aule scolastiche, mettono in risalto anzitutto i confini nazionali, a cui è solito attribuire il significato di separazione fra territori e società.

Tuttavia la linea netta che scinde due paesi non dovrebbe più comunicare un senso di divisione, quanto piuttosto quello di connessione. Una mappa che riflettesse meglio la demografia, l’economia, l’ecologia e l’ingegneria mostrerebbe infatti come le linee che ci connettono prevalgono sui confini che ci dividono, e come le zone di frontiera fungono oggi più che mai da tessuti porosi attraverso cui si manifestano i flussi che connettono territori e società.

La connettività come nuovo paradigma dell’organizzazione globale

Sotto il minimo comune multiplo della connettività, Khanna con Connectography riunisce i fenomeni che descrivono le dinamiche di cambiamento epocale a cui stiamo assistendo: l’ascesa dell’Internet delle cose ha abolito, con la virtualità, le distanze spazio-temporali; al contempo i progressi ingegneristici consentono la realizzazione di infrastrutture che abbattono le divisioni dovute alla distanza e alle barriere geografiche. connectographyLa crescente connessione infrastrutturale determina una sempre più profonda integrazione dell’economia globale, resa possibile dai crescenti flussi di risorse, beni, capitale, tecnologia, dati, persone e idee.

Gli attori in scena sul palcoscenico economico del mondo sono tutte quelle entità che fanno della connettività e della pianificazione della rete infrastrutturale funzionale ai flussi di risorse la loro ragione di esistere: dalle superpotenze che stabiliscono gli assetti globali, Cina e USA in testa, alle fiorenti megalopoli che aggregando finanza e tecnologia, diversità e vitalità, hanno definitivamente spodestato gli Stati dal ruolo di protagonisti.

I dubbi sul futuro

L’interesse verso la mole di informazioni messe in campo dall’autore a sostegno delle sue conclusioni non ha potuto tuttavia distogliermi dall’insieme di presupposti impliciti che minano le fondamenta della sua analisi e le prospettive sul futuro che ne conseguono. Se è indiscutibile la funzionalità ermeneutica della connettività in quanto fenomeno evidente e trasversale, discutibile è l’elevazione di essa a mezzo per conseguire la salvezza collettiva. connectographyKhanna si sbilancia, e con resoconti un po’ sbrigativi, un po’ incompleti, giunge alla conclusione che questi processi hanno la tendenza di pacificare i conflitti, incoraggiare il superamento delle divisioni politiche e favorire l’aggregazione dei popoli.

I problemi dovuti ai cambiamenti climatici, alle redistribuzione dei potenziali nove miliardi di persone che la popolazione mondiale raggiungerà in pochi decenni e alla conseguente crisi per la gestione delle risorse energetiche, di acqua e di cibo, possono, a quanto pare, e grazie alla connettività, rappresentare solo l’occasione di veder crescere una produttività che si prefigga come valori la sostenibilità e l’equità.
Connettività come qualcosa di essenzialmente positivo, crescita produttiva come lente opaca attraverso cui misurare lo stato di benessere di una società.

In definitiva, Connectography è un grande proclama di positività che si rivolge, per la visione chiara e globale proposta, a una larga fascia di lettori; ha presa sicura, però, solo su coloro che, appagati dalla propria ingenua curiosità, si accontentano delle narrazioni ammalianti che offrono soluzioni a portata di mano, naturalmente e positivamente destinate ad autorealizzarsi. Per il lettore dallo sguardo più critico, il libro di Khanna, rappresenta una ricca fonte di spunti di riflessione sulle dinamiche di un mondo sempre più integrato, globalizzato e interconnesso.

Per ogni notizia e aggiornamento sul mondo dello spettacolo, cinema, tv e libri, vi consigliamo di seguire la nostra pagina Facebook

About Carlo Bevegni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *